Addio improvviso, questa volta ha deciso: lo sport italiano perde un fenomeno. Niente Mondiali, ma la sua è una carriera fantastica
Un addio improvviso non cambia l’attesa per appassionati e tifosi di rugby è finita. Sabato 4 febbraio con le prime due partite comincerà il Sei Nazioni 2023 anche se l’Italia giocherà domenica 5 alle 16 con la Francia all’Olimpico. Ma non ci sarà Sergio Parisse che non è tra i convocati e ha anche deciso di ritirarsi.

Questa volta è vero. Uno dei più forti giocatori della storia, sicuramente l’azzurro migliore di sempre nei suoi anni d’oro, appenderà gli scarpini al chiodo perché sente di aver dato tutto e vinto quello che chiedeva alla sua carriera.
Il suo pensiero lo ha affidato ad una intervista al sito francese Rugbyrama. “Ho deciso che staccherò il prossimo giugno. Questa volta sono sicuro che se so che ci saranno, dopo 20 anni trascorsi nel rugby professionistico, momenti difficili. So che mi mancherà il rugby e adesso sto cercando di prepararmi, proprio per affrontarlo nelle migliori condizioni possibili”.
Addio improvviso, questa volta ha deciso: Sergio Parisse è stato una bandiera dell’Ilatrugby
Sergio Parisse è nato a La Plata, vicino a Buenos Aires, da genitori di L’Aquila (una delle piazze storiche del rugby italiani) e Cosenza. Con la maglia dell’Italia ha debuttato nel 2002 e da allora ha messo insieme 142 presenze. Per 92 volte è stato anche il capitano, battuto in questo solo dal leggendario All Blacks Richie McCaw che non a caso giocava terza linea come lui.
In carriera ha vinto due scudetti e una coppa Italia con il Treviso, altrettanti scudetti e una Challenge Cup con lo Stade Français di Parigi. Meno di quello che avrebbe meritato, soprattutto perché insieme a pochi altri ha saputo interpretare in anticipi il rugby moderno.
Non a caso nelle ultime ore Planet Rugby ha stilato la migliore formazione di sempre del Sei Nazioni e ci sono due italo-argentini: Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni. Con loro altri grandissimi come Brian O’Driscoll (Irlanda), Jonny Wilkinson (Inghilterra), Alun Wyn Jones (Galles), Sylvain Marconnet (Francia).

Di Parisse il sito scrive: “Il rugby raramente ha visto una presenza così gladiatoria come quella del numero 8 italiano. Straordinariamente dotato, Parisse ha un record di 69 caps nel torneo, condito da 7 mete e un drop: impareggiabile. Senza ombra di dubbio il più grande giocatore del Sei Nazioni: un uomo che incarnava lo spirito del torneo”.
Sergio Parisse e la Coppa del Mondo: un sogno ancora aperto e gli basta poco per entrare nella storia
Lui smetterà a giugno con il club ma tiene aperta la porta per un ultimo grande appuntamento. Infatti l’8 settembre in Francia comincerà la Coppa del Mondo 2023 e il 12 lui festeggerà 40 anni. Quale occasione migliore, se non con la maglia dell’Italia?
“Sinceramente non ho rinunciato alla mia carriera internazionale – ha rivelato nell’intervista – e penso addirittura di essere ancora nel radar delle convocazioni. Quindi se l’allenatore mi chiama, sarò felice di rispondere. Fino ad allora, cerco di concentrarmi sulla mia forma fisica, il mio stile di vita, le mie prestazioni”.

Sarebbe il primo nella storia a giocare 6 Coppe del Mondo, battendo Mauro Bergamasco e il samoano Brian Lima fermi a 5. Intanto come vede Italia-Francia di domenica? “La squadra francese è la grande favorita di questo torneo. Ma l’Italia mette in pratica un gioco completo, dinamico e ha alcuni “’X factor’ interessanti nella sua linea dei tre quarti, a cominciare da Ange Capuozzo”.