Non c’era, fino a poco tempo fa, tanto raggio di scelta per un sedicenne che desiderava comprare una moto 125. Le scelte si suddividevano tra la Mito(usata), la yzf R125 e la RS125. Si sono aggiunte a questa categoria le mini enduro e la RSV, ma il segmento rimaneva troppo diviso, o Sportiva o Enduro. Poi KTM decise che i Monocilindrici, marchio e impronta storici della casa, potevano avere forme diverse. Presero la Duke 690, la misero nella pressa e crearono la Duke 125.
Un capolavoro, in miniatura. Poi ci pensarono bene, e decisero che per i minorenni quella cilindrata, oltre che d’obbligo era quella giusta, ma che per i più grandi forse si poteva trovare il modo di offrire qualcosa di simile, ma leggermente più potente, in modo da convoliare la grande mobilità delle piccole cilindrate (e i loro ridotti consumi) con un divertimento più fine. Aprirono il 125, ci misero una buona dose di steroidi, e diedero la luce alla KTM Duke 200.
Prodotta solo nel classico Arancione/nero della casa, la Duke 200 ha le stesse dimensioni della sorellina, ma quasi il doppio dei cavalli. Guadagna anche un ottima schiena ai medi regimi ed una prontezza al recupero che solo la cilindrata maggiore può concedere. l’impianto frenante resta lo stesso, unica leggera pecca visto che annovera all’anteriore il mono disco, che è comunque ampiamente sufficente per frenare le velleita di questa teppistella che pesa solo 130 kg. Il reparto sospensioni, dela WP ossia derivante direttamente dalla casa, ha un impostazione abbastanza rigida e nonostante non sia regolabile offre un ottimo compromesso sia nella guida d’attacco, quella preferita per posizione dalla Duke, sia nella normale andatura cittadina, dove subisce solamente le sconnessioni peggiori, se prese in velocità.
i 25 cavalli si sentono, soprattutto se si fa la differenza con la ottavo di litro, garantendo delle riprese e una velocità massima di tutto rispetto (131 km/h). Il serbatoio da 10 litri, unito a consumi dell’ordine (nell’extraurbano) di quasi 40 KM/l rendono questa moto perfetta per il commuting urbano e anche per le scampagnate, dove una ciclistica a punto e una posizione di guida abbastanza sportiva concedono un divertimento senza pensieri, sapendo tenere perfettamente a bada le velleità velocistiche del piccolo monocilindrico. Uniche pecche peraltro abbastanza scontate sono la scarsa protezione areodinamica, cosa normalissima su una qualsiasi naked, e l’imbottitura granitica della sella, un pò meno simpatica ma che permette un ottimo feeling con la moto. Ai regimi più elevati, come nelle medie autostradali, si possono avvertire fastidiose vibrazioni, scotto di un monocilindrico che ha la cubatura quasi di un cilindro del Monster 696.
Pecca un pò meno perdonabile quella della precisione del cambio, che sfolla in varie occasioni e che soffre anche di un comando di attuazione piccolo se si ha un piede più grande della media dei 18enni. Scarso anche il posto passeggero, che subisce molta pressione dall’aria dovuta ad una seduta piuttosto rialzata. Ma infondo non stiamo parlando di una tourer. Il prezzo si ferma poco sopra i 4000 euro, precisamente a 4290 franco concessionario, spesa non molto ridotta ma decisamente rapportata alla qualità che KTM fornisce ai suoi clienti. La Fun Bike per il Commuting Definitiva!