I dati parlano molto chiaro: se si può dire che l’intero settore due ruote è in recessione, è altrettanto vero che quello che ne soffre di più è il segmento delle sportive di media cilindrata. Complice una scarsa quantità di aggiornamenti validi, l’ultimo colpo assestato a questa fetta una volta molto importante del motociclismo internazionale lo aveva dato MV Agusta, con l’introduzione della F3. Adesso sembrerebbe che anche in Giappone si cominci a muovere qualcosa, e per il salone Intermot di Colonia la Kawasaki presenta qualcosa di inedito e contemporaneamente storico: La Ninja 636.
Insieme alla nuova Z800, si può tranquillamente dire che è proprio la Kawasaki che dimostra il maggior coraggio, profondendosi in aggiornamenti quasi ogni anno proprio nei settori che sono stati colpiti maggiormente dalla crisi. Hanno iniziato con la ZX 10-R, sono passati alla ZZR1400 per poi approdare nel pantano peggiore, che và dai 600 agli 800 centimetri cubici di cilindrata. E lo hanno fatto con stile.
Tenendo in listino anche la cilindrata di 599 per la partecipazione ai vari campionati Supersport, il 636 si preannuncia un motore molto rivisto. Cambiano i condotti di aspirazione, i valori di compressione e probabilmente la dimensione delle valvole. Il reparto telaistico vede l’adozione della BPF con i sistemi separati di precarico e idraulica sui singoli steli. Le pinze restano le 4 pistoncini della Nissin, ma guadagnano la fattura monoblocco, cosi come al posteriore, dove il mono invece guadagna 25 mm di lunghezza e una molla più morbida, con tutte le regolazioni possibili.
Il look si rifà a quello aggressivo della sorellona di 1000cc, da cui eredita anche il KIBS ABS, il sistema antibloccaggio sportivo brevettato dalla casa di Akashi. Dalla ZZR invece eredita il KTRC, ovviamente una derivazione dell’originale, che avrà tre mappature per il controllo trazione e due per la potenza motore. Integrato sarà anche il controllo dell’impennata, che tornerà utile ai meno esperti e sarà disattivabile per i più smaliziati. Non si hanno ancora dati certi sulle prestazioni effettive, e i rumors sono tanti e disparati. Di per certo si sà che si comincia a intravedere la luce, i giganti cominciano a risvegliarsi e le novità cominciano a farsi sentire. Sono già state “rubate” news per quanto riguarda Honda e Yamaha, che progettano le loro nuove ammiraglie seguendo l’esempio proprio della Kawasaki, mentre Suzuki preferisce un approccio alle mille più stile “Aprilia”, ossia derivando la nuova GSX-R(che potrebbe essere una GSV-R) dal progetto MotoGP.