Sembrano passati secoli, eppure molto meno di un anno ci separa dagli ultimi strascichi pubblici della questione bunga bunga. Per i pochi in tutta la galassia che non sappiano di cosa stiamo parlando, ricordiamo che si tratta delle polemiche con relative inchieste giudiziarie che hanno visto protagonista l’ex premier Silvio Berlusconi, accusato di aver abusato di festini a base di sesso cui sarebbero state presenti anche minorenni. L’argomento torna di moda in questi giorni grazie alla pubblicazione di Volevo ballare il Bunga Bunga anch’io!, esordio letterario di Terry Schiavo.
Terry Schiavo è una showgirl italiana classe 1970 che ha attraversato gli ultimi 20 anni di televisione conoscendo anche un discreto successo tra sit-com come Piloti, Belli dentro e Casa Vianello, varie ospitate in trasmissioni televisive come Quelli che il calcio e fiction e soap opera made in Mediaset come Vivere. Curriculum molto lungo che l’ha vista spaziare dalle reti ammiraglie ai canali locali, ma soprattutto che le ha consentito di vivere in prima persona il tumultuoso mondo dello showbiz.
Da questa sua esperienza nasce Volevo ballare il Bunga Bunga anch’io!, che offre con toni semiseri uno spaccato su quel mondo mitizzato ma dai molti lati oscuri. Un dietro le quinte dello sfavillante mondo dello spettacolo tra pittoreschi personaggi, scandali e amori. Su tutto aleggia la figura di Silvio Berlusconi, il magnate della televisione privata nonché presidente del consiglio italiano, molto discusso sia come imprenditore che politico.
Attorno a lui ballano tutti gli altri protagonisti, dal manager che colleziona amanti al il politico velocista a letto, dal direttore di rete ad altri volti noti e meno noti. Un modo diverso per approcciarsi al racconto del ventennio che ha cambiato l’Italia, e non per forza in senso positivo: “Sono ancora qua. Da quel lontano maggio 1994. Silvio Berlusconi occupava per la prima volta la poltrona di Presidente del Consiglio e io ero una ventiquattrenne conduttrice di più che belle speranze proprio nelle televisioni del Cavaliere. Insomma, la mia carriera televisiva coincide temporalmente con il Berlusconismo”.