Estate in tono minore quella del 2012, non solo per i turisti ma anche per i proprietari e gestori di stabilimenti balneari. Secondo le stime la crisi economica costringerà a casa almeno un italiano su due, quindi lidi e strutture private dovranno fare i conti con il calo delle presenze e la riduzione dei budget di spesa. Ecco perché si parla sempre più di spiagge low cost in questa estate 2012. Vediamo qualche esempio concreto.
Quando gli italiani non si muovono verso le località di mare, le strutture devono fare affidamento solo sul turismo dall’estero, che però in flessione (seppure in maniera meno evidente rispetto al turismo interno). L’immagine sconfortante delle spiagge nostrane in questi giorni è significativa, perché sono più gli ombrelloni chiusi di quelli aperti. Anche perché i lidi rappresentano il 60% delle coste balneabili italiane. I gestori, già provati dalle nuove regole sulla concessione volute dall’Europa, devono quindi inventare qualcosa per attrarre i clienti.
Clienti che, almeno quelli che hanno la possibilità effettiva di fare le ferie, sono quelli che guadagnano di più dall’avvio di stagione disastroso. I prezzi, infatti, calano drasticamente rispetto alle medie di stagione, e sono numerose le iniziative pensate per attirare clienti: si va dal pagamento a rate all’abbonamento da scambiare con famiglia e amici, dai corsi di lingua agli extra gratuiti. La spiaggia italiana non è mai stata così low cost.
Se si pensa al salasso degli anni scorsi, si può accogliere con giubilo la notizia che, ad esempio, per il weekend a Viareggio è stata varata l’opzione “paghi due, prendi tre”, con la domenica gratis. Locali e ristoranti, altra voce di spesa non indifferente, si adeguano alla crisi mettendo da parte i loro menù costosi a favore del cibo da strada e a basso costo, dagli hamburger alle focacce passando per l’immortale piadina.
Altra soluzione creativa è quella dell’ombrellone in condominio, da prendere in affitto con un parente o un amico e utilizzabile in alternanza (ma senza la necessità che uno dei due abbandoni la spiaggia). Molti albergatori in giro per l’Italia offrono addirittura ombrelloni, cene e traghetti ai potenziali turisti. Tutto per attirare attenzione (e turisti), così a Genova c’è anche chi si è inventato un corso di lingua inglese gratuito in spiaggia con studenti madrelingua, o magari gli ingressi a tempo per pagare l’effettiva presenza in spiaggia.
Come detto, molte volte sono i servizi accessori (prima pagati a caro prezzo) ad essere ora elargiti gratuitamente per invogliare la presenza in spiaggia: corsi di surf, escursioni, vasca idromassaggio, massaggi shiatsu, animazione, addirittura cibo e bevande. Per chi proprio non ce la facesse a pagare, è stato pensato addirittura il pagamento a rate (a Ostia), unito agli sconti per anziani e a una card elettronica con abbonamento, cedibile a parenti e amici. Se non è un segno di crisi l’abbattimento dei prezzi della spiaggia, non sappiamo quale altro potrebbe essere.