Problemi a letto? Niente problema, ci pensano i sex surrogates. Un tempo si pensava che i rapporti di natura fisica tra specialista e paziente fossero una cosa non solo sconveniente ma addirittura contraria alla deontologia professionale. Bene, quei tempi sono ormai lontani visto che, almeno nel campo del problemi dell’amore, si richiede sempre più l’azione ‘sul campo’ del terapista. Nascono così i cosiddetti sex surrogates, terapisti specializzati nei problemi sotto le lenzuola che si infilano nel letto dei pazienti per curare insicurezze e carenze specifiche.
Negli Stati Uniti la figura del sex surrogate è in costante ascesa, tanto da venire citata da quotidiani autorevoli come una delle professioni con le prospettive più rosee nell’immediato futuro. Nonostante la fama recente, dovuta anche a un film da poco uscito in sala, The Sessions, con Helen Hunt proprio nel ruolo di sparring partner di sessioni amorose a fini terapeutici, la figura del terapista del sesso non è certo nuova visto che i primi a teorizzare il coinvolgimento fisico oltre che emotivo furono William H. Masters e Virginia E. Johnson con una loro celebre ricerca del 1970.
Giusto per non dare adito a fraintendimenti (qualcuno potrebbe scambiare questi servizi per mera prostituzione), i surrogati dell’amore, sempre più richiesti e pagati, sono professionisti in piena regola con tanto di obbligo di licenza e iscrizione all’albo. Inoltre le attività specifiche di terapia non si riducono solo a una buona sessione di sesso che, semmai, rappresenta l’ultimo step di un percorso molto variegato, che comprende attività specifiche come imparare a tenere il partner per mano, imparare le tecniche di palpeggio e tutti quei preliminari che spesso vengono lasciati fuori dalla stanza da letto.
Per la gioia degli uomini all’ascolto, la fetta più ampia di terapisti è formata da donne, in grado di aiutare sia pazienti maschi che donne (per non parlare delle terapie di coppia). Marilyn Volker è oggi una delle più famose, e spiega il successo di questa tipologia di cura: “Queste terapie aiutano persone che soffrono problemi di diverso genere, come la sindrome da performance e il relativo stato di ansia, ricadute derivanti da esperienze terribili vissute in passato, come gli incesti, e adulti che hanno avuto poche o nessuna esperienza sessuale. Sovente le sedute si svolgono presso l’abitazione del paziente per favorire l’intimità – prosegue – anche senza arrivare all’atto sessuale vero e proprio“. Attendiamo solo che questa nuova professioni venga importata anche in Italia.