Arriva San Valentino e subito il mondo si divide in due schieramenti: festeggiare o non festeggiare? Potrebbe sembrare una semplice questione morale e invece in un periodo di crisi economica come quello attuale la scelta implica una decisione di tipo economico. Festeggiare San Valentino significa di regola spendere un bel po’ di soldi non programmati.
Proprio quando tutti gli esperti si affannano a discutere di austerity e di necessità di risparmio per fa fronte ai tempi bui, ecco arrivare la festa degli innamorati a rovinare i piani dei consumatori. Perché, crisi o non crisi, le donne in genere pretendono di celebrare il rituale, tra regali cene a lume di candela e tanti cuoricini. Gli studi di settore hanno comunque previsto un netto calo delle spese.
Negli anni San Valentino si è trasformato in una vera e propria tassa sull’amore, anche perché analizzando il trend degli ultimi anni i prezzi dei prodotti legati a questa festività hanno subito un netto rincaro. Si parte con i cioccolatini, possibilmente in una confezione a forma di cuore pensata per l’occasione o accompagnati da un peluche.
Si passa poi ai fiori, immancabile gesto d’amore ricco di significati. Anzi, in tempo di risparmio forzato sono molti quelli che ripiegheranno sul classico mazzo di fiori evitando spese più sostanziose. La Confederazione italiana agricoltori conferma che più di quattro italiani su dieci si sposteranno verso il regalo floreale, per un totale di 20 milioni di esemplari e una spesa complessiva al consumo vicina ai 75 milioni di euro. Ovviamente in testa alle preferenze ci sono le rose, anche se come ben sappiamo ogni tipologia di fiore possiede un significato ben diverso, quindi la scelta va ponderata con attenzione.
Il regalo resta comunque la componente essenziale e più costosa del San Valentino. Ma quali sono i regali più gettonati del 2012? Secondo un sondaggio condotto sempre dalla CIA il 45% degli italiani sceglierà i fiori, il 28% i cioccolatini, solo il 16% passerà in gioielleria e l’11% ripiegherà su capi di abbigliamento vari (lingerie sensuale in testa). Come evidente la crisi ha spostato l’asse delle priorità verso regali meno costosi, e se fino a qualche anno fa il gioiello sembrava un must oggi si tende a serbarlo per eventi più importanti.
Allo stesso modo sono in calo i weekend fuori porta o all’estero, e se proprio si vuole fare una fuga romantica dalla città si sceglie una gita in giornata o comunque si sfruttano le case di proprietà. In aiuto per fortuna arrivano spesso i siti di acquisti collettivi con sconti strategici su agriturismo, centri benessere e persino città romantiche per eccellenza come Praga, Parigi e Vienna. Un occhio alle offerte anche last minute sembra essere l’attività principale degli italiani.
Non si finisce comunque ai soli regali, perché non esiste San Valentino senza una cenetta romantica. Anche in questo caso le scuole di pensiero sono due: c’è chi preferisce un ristorante romantico e chi invece predilige la cenetta a casa in solitaria a lume di candela. Il ristorante prevede una spesa media a coppia di 60 euro, cifra neanche troppo alta se non fosse per tutte le altre spese collaterali che fanno propendere molti per la sana cucina di casa. Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, comunque. Il costo della cena dipende da cosa si mangia, e cucinare a casa potrebbe anche costare di più, soprattutto se puntate sull’aragosta per l’effetto afrodisiaco.
Voi come festeggerete San Valentino, in austerity o non badando a spese?