Mutuo variabile con cap: caratteristiche

Banconote euro

Il mutuo è una formula di contratto che, nonostante la crisi economica e la conseguente stretta da parte delle banche, continua ad essere molto richiesto, soprattutto per quanto riguarda la specifica categoria dei mutui destinati all’acquisto di immobili.

Nella vasta famiglia di mutui, bisogna riconoscere almeno tre gruppi diversi, ovvero il mutuo a tasso fisso, il mutuo a tasso variabile e infine il mutuo variabile con cap. In questo articolo ci occuperemo proprio di questa terza tipologia, quella più recente, che sta ottenendo un ottimo riscontro.

Ognuna delle tipologie di mutuo rappresenta una scelta conveniente a seconda della situazione economica generale e delle condizioni finanziarie del richiedente, quindi è importante conoscere bene questi due elementi prima di effettuare una scelta, onde evitare spiacevoli sorprese.

Il mutuo rappresenta infatti una somma di denaro che andrà poi restituita, con una maggiorazione che è data da una percentuale determinata da due fattori molto diversi. Il primo è il cosiddetto Euribor, e si tratta di un indice il cui valore varia quotidianamente e che rispecchia l’andamento del costo del denaro, mentre il secondo è lo Spread, ovvero la percentuale applicata dalla banca e che rappresenta il guadagno della nel concedere il mutuo.

Questa premessa è fondamentale per comprendere le caratteristiche proprie del mutuo variabile con cap. Il mutuo con cap è una tipologia particolare di mutuo a tasso variabile, caratterizzato però da un tetto massimo (da qui il termine inglese cap) che il mutuo contratto non potrà superare, indipendentemente dalle oscillazioni dei tassi di interesse.

Una soluzione che protegge quindi colui che contrae il mutuo, facendo sì che non debba sobbarcarsi rate molto onerose a causa del rialzo dei tassi, che potrebbero mettere in crisi il bilancio familiare e quindi la solvibilità. Al tempo stesso, essendo un prodotto a tasso variabile, consente comunque di sfruttare al meglio le fasi al ribasso dei tassi d’interesse.

Come tutti i mutui a tasso variabile, il mutuo con cap ha un tasso d’ingresso molto vantaggioso rispetto ad un prodotto a tasso fisso o misto (perché il tasso variabile è comunque sempre un rischio per il contraente) ma meno conveniente rispetto ad un finanziamento variabile in senso stretto. Il perché di questa minore convenienza è nascosto proprio nel cap, che riduce i rischi ma al tempo stesso il potenziale guadagno della banca. E infatti in questi mutui lo spread è, di norma, più elevato che in ogni altra tipologia.

Anche nel caso dei mutui, alle banche tradizionali si sono affiancate negli ultimi anni le banche online, che offrono (come vedremo poi nei prossimi articoli) soluzioni sempre diverse e convenienti: i nomi più ricorrenti, in questo senso, sono Monte dei Paschi di Siena, prima a portare in Italia questa tipologia di mutuo con la proposta Mutuo Mps protezione, Barclays, CheBanca! e Intesa Sanpaolo. Il consiglio è sempre quello di confrontare bene le varie offerte e leggere con attenzione i prospetti informativi, per evitare rate a sorpresa.

Foto da comedy_nose