L’uomo inquieto è l’ultimo romanzo di Henning Mankell, uno degli autori più interessanti dell’ondata svedese che ha ritrovato fortuna nelle nostre librerie dopo il clamoroso successo di Stieg Larsson. Come tutti i più grossi bestseller dell’autore, l’ultima fatica si inserisce nella serie delle indagini del commissario Wallander.
Kurt Wallander è senza dubbio uno dei personaggi più riusciti del romanzo giallo svedese, che spicca decisamente sulla massa di storie tradotte spesso in modo indiscriminato per sfruttare la fama di Uomini che odiano le donne. Le avventure del commissario sono iniziate nel 1991 con Assassino senza volto, e da quel romanzo in poi la saga di Henning Mankell è stata pubblicata in Italia da Marsilio.
Non fa eccezione L’uomo inquieto del 2010, venduto da Marsilio a € 19,00, che dovrebbe chiudere definitivamente le indagini di Wallander. Nelle quasi 600 pagine di racconto, il commissario deve fare i conti con la sparizione di un uomo, Hakan von Enke, alto ufficiale di marina ora in pensione e futuro suocero della figlia di Wallander. Un caso che lo tocca da vicino, e che lo costringerà a fare i conti con la sua storia personale e con la Storia che ci ingloba tutti, col passato che ritorna (quando ancora la minaccia sovietica era vita quotidiana in Svezia).
Un acquisto caldamente consigliato per chi ama le atmosfere del giallo scandinavo, e praticamente obbligato per chi ha seguito le avventure di Wallander, uno dei più bei personaggi tra i romanzi polizieschi contemporanei (definizione di Le Monde).