La figlia del boia di Oliver Potzsch è il chiaro esempio di come un romanzo possa trasformarsi in un caso editoriale ancora prima di uscire sul mercato. L’autore è infatti avvolto da un manto di mistero, forse vero o forse creato ad arte: Potzsch ha più volte dichiarato di essere discendente dei Kuisl, la dinastia di boia a cui appartiene anche il protagonista del suo romanzo. Dinastia realmente esistita, che ha svolto con passione e dedizione il mestiere per oltre 300 anni.
Con una premessa del genere, il romanzo non poteva che essere un successo: alla fantasia della trama si aggiunge infatti quel tocco realistico che rende la storia ancora più inquietante. I boia sono esistiti, e lo sappiamo, ma pensare che quel che Potzsch racconta è in parte frutto di documenti storici riesce comunque a far scorrere un brivido lungo la schiena. Anche perché La figlia del boia è un libro scritto davvero bene, soprattutto per quel che riguarda la ricostruzione della Germania dell’epoca (metà XVII secolo).
Prima di lasciarvi alla trama di La figlia del boia, vi ricordiamo che, pur presentando una conclusione, si tratta a tutti gli effetti del primo di una lunga saga che, in Germania, ha già raggiunto il traguardo del quinto libro. Potzsch ci trasporta in Baviera, nel 1659: sulla riva di un fiume nei pressi della cittadina di Schongau viene trovato agonizzante il figlio undicenne del barconiere Grimmer, sotto la sua scapola destra uno strano segno impresso con inchiostro viola.
Qualche tempo dopo i bottegai Kratz si imbattono, davanti alla porta di casa, nella macabra scoperta del loro piccolo Anton, il figlio adottivo, immerso in un lago di sangue, la gola recisa con un taglio netto. Sotto una scapola del bambino viene trovato il medesimo segno del figlio del barconiere: il cerchio di Venere, il simbolo delle streghe. Peter Grimmer e Anton Kratz si conoscevano. Insieme con la piccola Maria Schreevogl e altri due bambini costituivano uno sparuto gruppo di orfani che era solito frequentare Martha Stechlin, la levatrice di Schongau che vive proprio accanto ai Grimmer.
Il destino di Martha Stechlin sembra così segnato. Messa nelle mani del boia di Schongau perché le sia estorta formale confessione, attende di essere spedita al rogo. Jakob Kuisl, il boia di Schongau non crede però alla colpevolezza della levatrice. E con lui non credono che la dolce Martha sia una strega anche sua figlia Magdalena e Simon Fronwieser, il figlio del medico cittadino. I tre indagano per cercare di ribaltare una sentenza che sospettano sia stata scritta solo per convenienza politica e, soprattutto, per nascondere una verità inconfessabile. La figlia del boia è edito da Neri Pozza al prezzo di € 16,90.