Sono lontani i tempi in cui Giorgio Faletti faceva ridere con i suoi personaggi di Drive-In. Da anni ormai l’autore è impegnato nella scrittura di romanzi che nulla hanno della leggerezza di quei tempi. Non fa eccezione Appunti di un venditore di donne, ambientato in una Milano oscura e ambigua.
Giorgio Faletti in versione scrittore ormai non ha più bisogno di presentazioni. Io Uccido, Io sono Dio, Niente di vero tranne gli occhi sono solo alcuni dei suoi precedenti lavori che hanno scalato in pochissimo tempo le classifiche di vendita. Segno che anche come scrittore, il comico ha qualcosa da dire, anche se dopo tanti romanzi in così pochi anni c’è sempre il rischio che l’ispirazione venga meno.
Direi che per il momento Faletti riesce ad evitare le trappole del già visto e sentito, con Appunti di un venditore di donne, edito da Baldini Castoldi Dalai Editore al prezzo di € 20,00. La storia ci porta in una Milano dalle tinte oscure, a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80, quando stavano per maturare i primi frutti del cambiamento che porteranno alla Milano da bere, quella dei soldi e dei nuovi ricchi.
In questa situazione sociale magmatica si muove Bravo, un uomo d’affari reso menomato da una punizione inflitta per uno sgarbo. La sua vita cinica si fonda sul commercio. Il commercio di donne. Attorno a lui solo disperati, e un solo amico, il chitarrista cieco Lucio, che con lui condivide la passione per i crittogrammi. Fino a quando nella sua vita entrerà Carla, che risveglierà antichi sentimenti, ma che condurrà Bravo verso una deriva autodistruttiva sempre più pericolosa.
Un romanzo sicuramente consigliato a quanti hanno già apprezzato i precedenti lavori di Giorgio Faletti, capace ancora una volta di raccontare il disagio delle nostre città senza per questo rinunciare al passo veloce dei romanzi bestseller.