This Must Be The Place, trailer italiano del film di Sorrentino

This must be the place locandina

Sembra quasi surreale, ma per avere in Italia l’ultimo film di Paolo Sorrentino, che del nostro Paese è ad oggi l’autore più importante e interessante, abbiamo dovuto aspettare quasi sei mesi. This Must Be The Place però è pronto ad approdare nelle sale dopo l’incredibile successo ottenuto all’ultimo Festival del Cinema di Cannes 2011.

La data da segnare sull’agenda è il 14 ottobre 2011, perché, se non lo si fosse capito, l’ultima fatica di Paolo Sorrentino è un film da vedere assolutamente, che rilancia la carriera dell’autore portando in alto il suo nome anche al di fuori dei confini nazionali. Non è certo un caso che un attore blasonato come Sean Penn abbia espresso la volontà di lavorare con lui.

Detto fatto, in This Must Be The Place il fulcro visivo della narrazione è proprio uno Sean Penn irriconoscibile, truccato a metà tra pagliaccio triste e cantante dark anni ’80 (il make up ricorda molto da vicino Robert Smith, mitico leader dei The Cure). Il primo film in lingua inglese di Sorrentino colpisce subito.

Colpisce sia per il respiro internazionale della vicenda, sia per lo sforzo produttivo che coinvolge non solo gli italiani ma anche gli Stati Uniti, merito della fama di autore raffinato che Sorrentino è riuscito a costruire negli anni grazie a film bellissimi come Le Conseguenze dell’Amore e Il Divo, premiato a Cannes 2008 con il Premio della giuria.

Accanto a Sean Penn troviamo Frances McDormand, volto noto soprattutto ai fan dei film dei fratelli Coen. La storia ci mette di fronte ad un personaggio che incarna tutte le nostre debolezze, Cheyenne, che per un breve periodo è stato una rockstar famosa, ma che fatica a staccarsi da quel personaggio ormai lontano.

Ecco perché all’età di 50 anni si veste e si trucca ancora come quando saliva sul palcoscenico. La sua è una vita di agi, costruita sulle rendite di quel passato folgorante e sulle royalties dei suoi successi. La morte del padre, con il quale non aveva più alcun rapporto, lo spingerà a tornare a New York dal suo dorato ritiro di Dublino.

Scopre così che il padre aveva un’ossessione, ovvero vendicarsi del suo carnefice nel campo di concentramento in cui era stato rinchiuso durante la guerra. Cheyenne decide quindi di proseguire la ricerca dal punto in cui il genitore è stato costretto ad abbandonarla e inizia un viaggio attraverso gli Stati Uniti, alla scoperta del passato del padre ma anche di se stesso.