Moneyball – L’arte di vincere: trailer ufficiale italiano

Moneyball locandina

I film ambientati nel mondo dello sport sono un vecchio pallino di Hollywood, con una predilezione per il baseball e il football americano. Lo sport come metafora della vita è un cliché ormai abusato, ma Moneyball – L’arte di vincere potrebbe rappresentare una gradita variazione sul tema, in grado di appassionare anche fuori dagli States.

Partiamo dalla premessa che Moneyball è basato su una storia realmente accaduta. Il film diretto da Bennett Miller si basa infatti sul libro Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game di Michael Lewis, che analizza la storia della squadra di baseball Oakland Athletics, con focus sul loro general manager Billy Beane. Billy Beane che su schermo avrà il volto di Brad Pitt.

Moneyball – L’arte di vincere è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, ed arriverà poi anche da noi al Torino Film Festival. Nelle sale potremo vederlo dall’11 novembre 2011, importante outsider nella sfida del botteghino pre-natalizio.

Cosa rende questo film tanto interessante da spiccare nel marasma dei film sportivi? Moneyball racconta una delle più grandi innovazioni del mondo del baseball, che nel tempo ha poi contagiato molti altri sport, compreso il nostro amato calcio. Si tratta dell’approccio statistico come base fondamentale per giudicare i giocatori e sceglierli in fase di mercato. Non contano il talento o il nome, ma le statistiche che il singolo giocatore ha accumulato nella sua carriera.

Gli Oakland Athletics sono una buona squadra di baseball che non ha però il budget stratosferico delle squadre più blasonate come ad esempio i New York Yankees. Al termine della stagione 2001, chiusa con la sconfitta ai play-off, il general manager Billy Beane si vede portar via i suoi tre migliori giocatori. Sostituirli con nomi altisonanti è impossibile, perché i soldi scarseggiano.

Beane però incontra Peter Brand, un giovane laureato in economia a Yale che gli racconta le sue idee radicali sul come valutare un giocatore. Brand seleziona giocatori basandosi quasi esclusivamente sulla loro “on base percentage” (OBP), ossia la percentuale che indica il numero delle volte in cui il giocatore conquista una base senza aiuto di penalità. Questo approccio gli consente di prendere giocatori dall’alto potenziale ma dalla valutazione non ancora stellare.

L’approccio rivoluzionario ovviamente viene osteggiato all’interno e all’esterno della squadra, e Beane scopre che deve fronteggiare anche l’opposizione di Art Howe, l’allenatore degli Athletics, interpretato da Philip Seymour Hoffman. La nuova stagione è alle porte, e sarà il banco di prova per verificare se le teorie statistiche di Brand consentiranno davvero alla squadra di Oakland di spiccare il volo verso le posizioni che contano.