Keanu Reeves, l’attore noto da tutti per il suo essere gentile, umano, comprensivo. Sempre politically correct senza mai una sbavatura di negatività, ha deciso di dire la sua in merito ad una recente ‘moda’ hollywoodiana.
Non sembra possibile che Reeves possa accanirsi su qualcosa, invece, l’attore, porta avanti una battaglia in particolare. Vediamo insieme di cosa si tratta e soprattutto se siete d’accordo con lui

Keanu Reeves si è ‘sollevato’ in favore di una battaglia ultimamente molto sentita nell’ambiente, a cui aveva preso parte in precedenza anche l’attrice Scarlett Johansson. L’attore di Matrix, ha voluto dire la sua in merito alla tecnologia che nel mondo del cinema è diventata ormai una moda, si tratta del deepfake. Non è un fenomeno recente, è qualcosa che inizialmente veniva utilizzato in modo illecito, anche a sfondo pornografico ma che ultimamente ha preso piede anche nel mondo del cinema.
Keanu Reeves, le forti dichiarazioni dell’attore contro la nuova moda di Hollywood
La nuova ‘moda’ non piace assolutamente all’attore che ha infatti voluto veder specificato, nei suoi contratti, una clausola che impedisce in fase di post produzione di modificare digitalmente le sue scene. Reeves ha dichiarato a riguardo:
“Non mi importa se qualcuno toglie un battito di ciglia durante il montaggio. Ma all’inizio, nei primi anni 2000, o forse erano gli anni ’90, hanno cambiato una mia performance. Hanno aggiunto una lacrima sul mio viso, e ho pensato: ‘Eh?!’. Era come non se non dovessi neppure essere lì”.
L’attore, logicamente, tiene particolarmente alla sua prestazione, ma soprattutto alla veridicità della sua resa. Che sia in positivo o in negativo, che sia riuscita in modo eccelso o che abbia delle criticità, Reeves preferisce mostrare ogni aspetto del suo operato, come per ogni situazione della sua vita – ormai abbiamo imparato a conoscerlo – preferisce essere limpido e non vantar performance che non gli appartengono completamente e ha inoltre precisato durante un’intervista a Wired:

“Quando offri una performance in un film, sai che verrai tagliato, ma sei comunque partecipe della cosa. Se vai nella terra del deepfake, non ha nulla del tuo punto di vista. Questo è spaventoso. Sarà interessante vedere come gli esseri umani gestiranno queste tecnologie. Stanno avendo un tale impatto culturale e sociologico e vengono studiati. Ci sono tanti “dati” su questo comportamento ora”.
L’attore, per evidenziare ulteriormente la problematica, ha citato un episodio emblematico, una conversazione avuta con un ragazzo di 15 anni. Reeves ha spiegato al giovane che nel film Matrix, si parla di una battaglia tra ciò che è reale, e ciò che non lo è ed il ragazzo avrebbe replicato: «Che cosa importa se è reale?». Un’osservazione giudicata preoccupante dalla star, se un giovane non comprende l’importanza del lavoro di un attore, la prestazione vera e propria, l’impegno e la profondità che dovrebbe esserci dietro ad un ruolo. Una situazione che, secondo l’attore, dovrebbe essere arginata al più presto:
“Le persone stanno crescendo con questi strumenti: ascoltiamo già musica creata dall’intelligenza artificiale nello stile dei Nirvana, c’è l’arte digitale NFT. È bello, guarda cosa possono fare queste macchine così carine! Ma dietro c’è una corporatocrazia che sta cercando di controllare quelle cose. Culturalmente, socialmente, dovremo confrontarci con il valore del reale o il non valore. E poi cosa ci verrà spinto addosso? Cosa ci verrà presentato?”.