Gli spiriti dell’isola, quando la gentilezza non è di casa

Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) è un film uscito nelle sale italiane il 2 febbraio 2023. Vede come protagonisti Colin Farrell e Brendan Gleeson. È diretto da Martin McDonagh.

I tre avevano già lavorato insieme per la pellicola ‘In Bruges – La coscienza dell’assassino’. La storia si svolge questa volta in Irlanda, nel 1923, al termine della Guerra Civile Irlandese.

Gli spiriti dell'isola recensione
Gli spiriti dell’isola (YouTube) – Qnm.it

Siamo su una splendida isola al largo dell’Irlanda, un paese intero è protagonista della vicenda, ma tutto ruota intorno a due figure: Pádraic Súilleabháin (Colin Farrell) e Colm Doherty (Brendan Gleeson). Sono una coppia di amici molto legati tra loro, almeno, fino al giorno in cui Colm, decide che Pádraic non gli “va più a genio”. Questo si reca a casa di Colm e l’amico gli annuncia che non desidera stare più in sua compagnia. Pádraic Súilleabháin non si da pace, non comprende il motivo di tale improvviso rifiuto e inizia a tormentarlo, ottenendo prima di tutto una più chiara delucidazione, ovvero che l’amico, improvvisamente, ha deciso di utilizzare al meglio il tempo che gli è rimasto da vivere – non che stia morendo, ma non vorrebbe sprecare momenti fondamentali della sua esistenza – vuole concentrarsi sulla composizione di canzoni per il violino suo strumento musicale, e a dar un’ulteriore spiegazione al suo improvviso volta faccia, Colm dichiara anche a Pádraic di trovarlo noioso.

La faccenda lascia basito l’amico rinnegato, tutto il paese naturalmente diventa teatro delle loro ‘scaramucce’. Come in ogni piccola realtà, soprattutto di quell’epoca, un minuscolo avvenimento assume un’eco clamorosa. Ogni cittadino conosce la sventura di Pádraic, a lui si unisce un ragazzo, giudicato ‘lo scemo’ del Paese, il figlio del poliziotto, che viene sonoramente picchiato dal padre con una certa regolarità, Dominic Kearney, (magistralmente interpretato da Barry Keoghan) il quale cerca di distrarre Pádraic dal dolore del rifiuto. Insieme a lui anche la sorella di Pádraic, Siobhán Súilleabháin, (una splendida Kerry Condon)  che con la sua cultura, la sua saggezza ed il suo equilibrio, tenta invano di sedare il fratello e ad un certo punto anche di portarlo via dall’isola, in un ultimo tentativo di ‘salvarlo’ da quel clima di astio.

Gli spiriti dell’isola ed il riflesso della guerra

Sullo sfondo della vicenda si svolge, quasi a far da cornice, la guerra di secessione irlandese con delle apparizioni fugaci, tra uno scoppio di bomba e l’altro. Una protagonista apparentemente da poco, ai fini della trama, in realtà sembra proprio influenzare con il suo odio, ogni personaggio del film. Nel litigio tra i due, insensato e senza una giustificazione valida (almeno per Pádraic), si percepisce tutta l’assurdità del conflitto, la stupidità della guerra e i danni che arreca non solo ad ogni singolo individuo ma ad una intera comunità. La discussione tra Colm e Pádraic infatti, porterà gravi danni anche a Dominic, l’amico che cercherà di subentrare a Colm. Alla sorella di Pádraic che prenderà infine una drastica decisione. Perfino  il prete rimarrà scombussolato, ed anche i clienti del pub, che si troveranno ad assistere a diversi ‘teatrini’.

Gli spiriti dell'isola recensione
Gli spiriti dell’isola e il riflesso della guerra (YouTube) – Qnm.it

L’alterco tra i due protagonisti, ad un certo punto, volgerà in modo assurdo, grottesco e terribile. Un gesto sconvolgente da parte di Colm farà prendere una piega molto drammatica alla vicenda, questo per poter far comprendere a Pádraic la serietà della sua presa di posizione. Colm decide infatti di automutilarsi. Questo suo comportamento sconvolgente, come una frana improvvisa, travolgerà anche altre esistenze, perfino ciò che di più importante c’è, nella vita di Pádraic, e le conseguenze saranno terribili.

Nella storia, vi è una figura sopra a tutte dispensatrice di inquietudine, un’anziana donna, piccola e lenta nel suo incedere, dallo sguardo arcigno, che rimarca in pieno l’aspetto di un corvo. Il suo passaggio per le strade del Paese porta turbamento ed un suo solo cenno gela il sangue nelle vene dei protagonisti della storia. Una presenza, la sua, che annuncia morte e disperazione, ed in effetti sembra proprio essere questo il suo ruolo. In contrasto con la sorella di Pádraic, Siobhán: lei è la luce della ragione, dell’intelletto, dell’equilibrio e della speranza.

Martin McDonagh mostra, con la sua pellicola, non solo una fotografia eccezionale dell’Irlanda, sullo sfondo della guerra civile, muove, come se fossero delle pedine su una diabolica scacchiera, i suoi personaggi, riflesso delle follie della guerra, e li fa giocare, proprio come Bergman, una partita a scacchi con la morte.