Film del 2011 con più errori, vince Transformers 3

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Girare un film non è certo processo semplice, e chi ha mai visto un set dal vivo conosce la confusione che regna sovrana, soprattutto quando i tempi sono ridotti. Ad Hollywood ogni minuto che passa sul set sono soldi che vengono bruciati, ma la fretta spesso può giocare brutti scherzi, provocando errori più o meno macroscopici.

Di tutte le classifiche che a fine anno cercano di mettere in fila il meglio o peggio del cinema, citazione d’onore va proprio a quella proposta dal sito Movie Mistakes, che con impegno certosino ha classificato i film con più errori del 2011. Vince a mani basse Transformers 3 con una cifra decisamente alta: 56 errori.

Per citarne uno, nella prima scena con la bella Carly, lei indossa un cappello bianco che però scompare magicamente quando l’inquadratura cambia. Poco dietro troviamo I Pirati dei Caraibi 4 con 52 errori, tra cui un’anacronistica versione della Union Jack sul vascello del Capitan Barbossa.

Terzo posto per X-Men: L’inizio con 30 errori, incluso uno che ha fatto infuriare i lettori Marvel. Il Professor X rimane paralizzato nel 1962, ma nel flashback con Magneto ambientato negli anni’70, si reca a casa della giovane Jean camminando sulle proprie gambe. Miracolo o svarione clamoroso?

Ci sono 20 errori poi nell’ultimo episodio di Harry Potter e i doni della morte, compresa una neve surreale che compare a Hogsmeade e scompare a Hogwarts, nonostante le due località siano vicinissime, tanto da poter essere raggiunte a piedi. Anche il precisino J.J. Abrams cade nella trappola errori, con ben 17 nel suo Super 8, seguito da Captain America con 16 sviste e Paul con 14.

Chiudono la classifica Scream 4, Una notte da leoni 2 e Bad Teacher con 11 errori a testa e il thriller The Mechanic – Professione Assassino con 10 errori. Menzione d’onore per Thor, con uno degli errori più classici: durante l’attacco del Distruttore, una tazza di caffé sul retro di una vettura viene rovesciata e nell’inquadratura seguente la vediamo appoggiata di lato, salvo poi apparire nuovamente in verticale.