Alopecia della barba

L’alopecia barbae, più comunemente conosciuta come alopecia della barba, è una forma di alopecia areata che inibisce la naturale e uniforme crescita dei peli della barba. Si tratta di un disturbo la cui manifestazione può avere valore a sé o come estensione della alopecia che colpisce il cuoio capelluto. A tale proposito si stima, in una percentuale del 50%, che i sintomi dell’alopecia che interessano in un primo momento solo la barba, si estenderanno dopo circa un anno anche al cuoio capelluto. Il fenomeno della alopecia della barba, dal punto di vista della salute generale, non ha carattere maligno, vanno però considerate le ripercussioni psicologiche che ne derivano.

Quali sono i soggetti a rischio?

Come ovvio che sia, l’alopecia della barba può manifestarsi solo in persone di sesso maschile con incidenza in soggetti di età variabile tra i 30 e i 40 anni.

Quali sono le cause dell’alopecia della barba?

L’alopecia della barba rientra nella categoria delle malattie autoimmuni. La caratteristica caduta dei peli, detta a chiazze, è conseguenza di una disfunzione del sistema immunitario che riconosce i follicoli piliferi come nocivi per l’organismo, impedendone così la loro naturale funzione e quindi inibendo, o interrompendo, la naturale crescita dei peli della barba.

Per quanto queste dinamiche siano accertate, non sono però chiare le cause alla base di questa anomalia di funzione del sistema immunitario. Sono comunque state avanzate alcune ipotesi che si propongono di dare una spiegazione al fenomeno, tra le quali: l’individuazione di una possibile componente genetica stimolata dalla compresenza di altri fattori come malnutrizione, carenza di minerali essenziali come il ferro e infezioni.

Si tratta comunque di ipotesi non del tutto confermate dalla comunità scientifica e non accettate da buona parte di essa.

Quello che si può affermare in linea di massima è che nei soggetti che presentano disturbi del sistema immunitario, la tendenza a sviluppare una forma di alopecia areata, è maggiori rispetto ad individui sani.

Quali sono i sintomi e come si manifestano

Questa patologia, dal punto di vita dei sintomi, si manifesta con la perdita dei peli della barba con grado più o meno esteso a seconda dei casi in zone circoscritte e caratterizzate per la forma tondeggiante.

Alla vista si noterà quindi la presenza di parti glabre della pelle che possono interessare indistintamente qualunque zona, quindi la parte sub-labiale, (i baffi) le guance, il mento, il collo con possibile interessamento anche dei lati dello stesso.

Trattandosi di una patologia a carattere espansivo, la prima apparizione avrà la natura di una singola macchia con dimensioni variabili da soggetto a soggetto che, appunto, con il tempo tenderà ad espandersi. Successivamente a questa prima apparizione, ne possono sorgere di nuove in una, o più parti del viso, poc’anzi indicate.

Se questa è la chiara manifestazione della malattia, altri indizi meno evidenti, che però possono già essere oggetto di diagnosi agli occhi di uno specialista, sono la comparsa di sensazioni di bruciore, o del più comune prurito, associate ad una tenue infiammazione cutanea. Questi fastidi, sempre presenti nella prima fase dello sviluppo della patologia, possono accompagnare il paziente anche in nelle fasi successive in cui è già evidente la degenerazione del fenomeno della perdita dei peli.

È stato riscontrato che è possibile, in una certa misura, la spontanea ripresa della crescita dei peli che sarà comunque caratterizzata da debolezza di struttura e dalla perdita della pigmentazione naturale (perdita di colore).

Il comportamento di questo disturbo, per quanto benigno, evidenzia la sua incidenza dal punto di vista estetico della persone che, a giovane età, vedono il loro aspetto gravemente alterato. Le ripercussioni psicologiche che ne derivano possono pregiudicare la qualità della vita sociale dei soggetti colpiti da alopecia della barba; certamente si tratta di un fattore non secondario e che deve essere considerato nel trattamento della patologia.

Patologie associate

Studi clinici hanno rilevato una corrispondenza di causa/effetto, tra la presenza in un paziente di malattie di carattere autoimmune con la manifestazione dell’alopecia della barba. È questa la ragione per quale, i pazienti interessati da questo disturbo, sono in una percentuale rilevante colpiti anche da patologie associate come psoriasi, crisi asmatiche, disturbi alla ghiandola tiroidea, Morbo di Crohn, dermatite atopica e vitiligine.

Le persone che già ne soffrono, si radono il viso affinché l’impatto estetico sia quanto meno attutito ed è certamente un rimedio alle implicazioni di carattere psicologico, c’è comunque da aggiungere che il comportamento dell’alopecia della barba si esprime anche con momenti di regressione che avviene a pochi mesi dalla comparsa dei primi sintomi ed è del tutto spontanea e nella natura del disturbo.

Questo però non è significativo dal punto di vista della guarigione, infatti il disturbo ha un alto tasso di recidività, ciò significa che, nonostante la ricrescita della barba, tende a presentarsi nuovamente dopo un lasso di tempo più o meno lungo che, nei casi più gravi, può significare anni anche quando il problema sembrava risolto definitivamente.

I trattamenti farmacologici utili a garantire la completa guarigione del paziente, per via della natura stessa del disturbo, caratterizzata da regressione e scomparsa naturale, vengono adottati nei casi più gravi nel momento in cui la malattia acquisisce un valore invalidante per il paziente tale da considerarla minante per il suo l’equilibrio psico-sociale.

Si tenga presente che non tutti i pazienti sottoposti allo stesso trattamento reagiscono allo stesso modo; per tale ragione la cura può essere suggerita solamente da un medico specialista che valuta caso per casoe individua, di conseguenza, quale sia il trattamento terapeutico più appropriato, seguendo la persona passo dopo passo sino alla sua completa guarigione. In ogni caso è fortemente sconsigliato fare affidamento a soluzioni fai da te.

Quali sono i trattamenti?

Nei casi in cui l’alopecia della barba non dovesse regredire spontaneamente sino alla sua completa sparizione e manifestando quindi il carattere cronico del disturbo, il medico può suggerire una cura mediante trattamento farmacologico.

Esistono in commercio prodotti per bloccare l’alopecia della barba che agiscono rapidamente in caso di alopecia della barba non severa.

A rigore di analisi è doveroso dire che è difficile stabilire, proprio per le ripercussioni psicologiche che questo disturbo comporta, quale sia il punto di cronicità, a partire dal quale, sia necessario intervenire con la somministrazione di farmaci. L’esperienza e la sensibilità del medico al quale si sottoporrà il problema, sarà quanto di più indispensabile per fare tale valutazione considerando non solo i sintomi palesi, ma anche quelli silenti e, appunto, di carattere psicologico.

I trattamenti farmacologici lavorano principalmente in funzione del ripristino della normale crescita dei peli della barba, ma questo non dà garanzie di totale guarigione, infatti anche dopo anni dalla fine del trattamento che aveva dato esito positivo, l’alopecia della barba può ripresentarsi con le stesse dinamiche e per le stesse cause della prima manifestazione.

Di seguito facciamo una panoramica di quelli che sono i farmaci principalmente usati per il trattamento di questo disturbo e quali sono invece gli altri interventi possibili che sfruttano la tecnologia laser.

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Farmaci corticosteroidi

Si tratta di farmaci antinfiammatori digrado superiore la cui azione consente di sopprimere la naturale attività del sistema immunitario. ragione per la quale risultano tanto efficaci nel trattamento di malattie autoimmuni e quindi utili a contrastare il fenomeno dell’alopecia della barba. I corticosteroidi possono essere somministrati nei seguenti modi:

-intralesionale: si interviene iniettando il farmaco solo sulla parte interessata dal disturbo. Un farmaco tipicamente somministrato in questi casi è il triamcinolone. Il trattamento è solitamente utile in casi in cui lo sviluppo dell’alopecia è in fase iniziale o comunque conserva un grado di aggressività lieve.

-per via sistemica: si tratta di un trattamento indicato per i casi gravi con tendenza cronica del fenomeno quando altri trattamentisembrano non dare particolari risultati positivi. Si evidenzia però che se utile per molte forme di alopecia areata, sembra non avere particolare efficacia per l’alopecia della barba.

-applicazione topica: per quanto ci siano prodotti, come creme e lozioni, sviluppati per contrastare lo sviluppo della malattia e agevolarne la regressione, l’uso di questi farmaci, poiché causa di follicoliti se usati per lunghi cicli di trattamento, è poco consigliato da parte degli specialisti se non in casi di disturbi di carattere eccezionalmente lievi o con valore lenitivo della sensazione di prurito e bruciore.

Minoxidil

Il minoxidilnon è un farmaco, ma un principio attivo che viene sfruttato per le sua proprietà curative nella formulazione di medicinali la cui azione terapeutica varia a seconda delle modalità di somministrazione.

Si assume per via orale per la sua azione antidepressiva e si applica a livello cutaneo per favorire la ricrescita dei peli della barba.

L’uso di questo farmaco come trattamento per l’alopecia della barba è ancora in fase del tutto sperimentale poiché la sua somministrazione non ha uniformità dal punto di vista dell’efficacia; infatti i benefici di questo trattamento cambiano da paziente a paziente in maniera considerevole.

Trattamenti con il Laser

La fototerapia è già da tempo utilizzata come trattamento di diverse patologie della pelle come psoriasi, acne ed eczema, nonché per disturbi del sonno e di malattie psichiatriche. Diversi studi condotti su pazienti colpiti da alopecia della barba, hanno dimostrato una particolare azione stimolante per quanto riguarda la ricrescita dei peli, anche completa nei casimaggiore successo della terapia.

La fototerapia, nello specifico, è un trattamento curativo che si basa sull’uso della luce sfruttando le proprietà delle radiazioni ultraviolette a diverse lunghezze d’onda a seconda del tipo di disturbo oggetto del trattamento.

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