Mentre l’Italia è avvolta da un manto di freddo e neve, al Polo Sud un team di scienziati russi è riuscito a portare a compimento un lavoro durato oltre 30 anni: raggiungere il lago subglaciale Vostok, nascosto sotto più di tre chilometri di spesso ghiaccio. Un luogo magico che nasconde un numero infinito di misteri e di sfide per la scienza.
Già il fatto che gli studiosi abbiano impiegato qualcosa come 30 anni di trivellazioni per riuscire a raggiungere la cavità dove si trova il lago la dice lunga sull’entità della scoperta, che alcuni paragonano addirittura con lo sbarco sulla Luna per implicazioni scientifiche. In effetti i numeri del Vostok sono da capogiro.
Stiamo parlando di un lago subglaciale più grande dell’Ontario, lungo quasi 250 chilometri, largo 50 e profondo almeno 1 chilometro. Basterebbe questo per renderlo interessante, ma non è finita qui perché si tratta del più grande bacino sotto il Polo Sud e presenta un ambiente assolutamente incontaminato dall’uomo.
Cosa significa questo? Significa che l’ecosistema è rimasto perfettamente intatto per 20 milioni di anni, e ancora oggi rappresenta una fotografia fedele di quello che era la Terra ai suoi esordi. Questo vale ovviamente anche per le forme di vita vegetali e animali. Ci vorranno anni per studiare a fondo il Vostok, raggiunto soltanto da una sonda al momento.
Per ora quel che si sa è che l’acqua è purissima e incontaminata dal contatto con l’ambiente terrestre e che il lago è sovrastato da una cava di ghiaccio, che contiene ossigeno e esercita pressione, il che lascia presagire che nella caverna esista un ciclo completo dell’acqua, con tanto di pioggia. Anche perché si è scoperto che la temperatura dell’acqua in profondità arriva anche intorno ai 30 gradi, fenomeno dovuto probabilmente alla posizione del lago, in una zona in cui la crosta terrestre è più sottile.
Gli scienziati sono convinti che il bacino, protetto dai tre chilometri di impenetrabile ghiaccio, si configuri come un vero e proprio endopianeta, ovvero un ecosistema autonomo nel cuore della Terra, con tanto di forme di vita complete. Sono solo ipotesi affascinanti per ora, da valutare con attenzione, anche perché non è detto che i due ecosistemi (il nostro e quello del lago) siano compatibili.
Ovvero, un agente estraneo proveniente dalla superficie potrebbe distruggere in un nulla l’endopianeta, ma vale anche il contrario: nell’ecosistema subglaciale potrebbe essere presente un agente (batteri o simili) cui noi non siamo abituati e che quindi potrebbe rappresentare una seria minaccia per l’ambiente esterno e persino per l’uomo.
Giusto per aggiungere un’ulteriore dose di mistero al tutto, i ricercatori da anni tengono monitorata la presenza di una fortissima anomalia magnetica nella zona sud-occidentale del lago. Questa anomalia, la cui origine appare inspiegabile, sarebbe dovuta ad un elemento metallico di forma circolare dal diametro molto esteso che si trova alla base del lago. Nessuno è in grado di dire cosa sia quella struttura, che ha risvegliato le fantasie degli appassionati di alieni.
L’agenzia nazionale per la sicurezza degli Usa (NSA) nel frattempo si è premurata di perimetrare la zona, secretando le comunicazioni e vietando l’accesso a chiunque, ufficialmente per “evitare contaminazioni”. Il mistero del lago Vostok si infittisce ancora di più. In ogni caso gli orfani di X-Files sono avvisati: qualcosa di strano si nasconde tra i ghiacci dell’Antartide.