Uno spiraglio per Cospito: la Consulta riapre la situazione

L’anarchico, che continua lo sciopero della fame da oltre sei mesi, dopo innumerevoli rifiuti, ha registrato un’apertura che potrebbe cambiare la situazione

Giornata importante, forse decisiva per Alfredo Cospito. Secondo la Consulta infatti, è incostituzionale non riconoscere le attenuanti nel processo all’anarchico. Questa la decisione  sul nodo del ‘bilanciamento’ tra attenuanti e aggravanti nel procedimento legato all’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

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Cospito torna a sperare – Qnm.it

Dopo numerosi no ricevuti negli ultimi periodi dalla Magistratura e dal Ministro della Difesa Nordio sulla revoca del carcere duro e sulle richieste di differire la propria pena e trasformarla in arresti domiciliari, Alfredo Cospito porta a casa un risultato importante. E torna a sperare. La Corte costituzionale ha fatto cadere la norma che vincolava la Corte d’assise d’appello di Torino a infliggergli necessariamente l’ergastolo per l’attentato alla Scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano.

In questo modo la sua difesa ha una strada aperta per la richiesta di una pena meno severa, che potrebbe trasformarsi dall’attuale ergastolo ad una sentenza tra i 20 e i 24 anni di reclusione. Cospito, che continua da sei mesi lo sciopero della fame, si affida ora ai giudici di merito. Saranno loro a decidere se la sua sentenza verrà modificata. Mentre nessun effetto, a quanto si apprende, avrà la decisione della Consulta sul 41 bis. Si tratta comunque di un risultato per Cospito e il suo legale, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che per primo aveva sollevato dubbi sulla legittimità di quella norma, trovando orecchie attente nei giudici di secondo grado di Torino che hanno poi portato il caso davanti alla Corte costituzionale.

Il nodo da sciogliere è se il reato per il quale è stato arrestato e condannato Cospito sia da identificare come strage politica. L’anarchico è in carcere per l’attentato alla scuola di Fossano del 2 giugno del 2006, reato per il quale Cospito sta già scontando una condanna a 15 anni di reclusione, salita a 20 con le aggravanti. Ma poi la Cassazione ha riqualificato il reato come strage politica, punita con l’ergastolo, mettendo i giudici torinesi nella condizione di dover rideterminare la pena. Considerando che in quell’attentato non ci furono nè morti, nè feriti si sta ragionando sulla possibilità di riconoscere la lieve entità. Durante il secondo grado però i magistrati si erano imbattuti nel comma 4 dell’articolo 69 del codice penale, che sinora impediva per il reato di strage politica nei casi di recidiva reiterata, come quello di Cospito, l’applicazione dello sconto di pena. Ora la situazione potrebbe cambiare.

Cospito, le reazioni

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Cospito, uno spiraglio per lui – Qnm –

Esulta la senatrice Ilaria Cucchi: “Costringere Alfredo Cospito all’ergastolo ostativo del regime 41 bis è stata, a mio avviso, una palese forzatura ed un errore colossale. Ora la sentenza della Corte Costituzionale che giudica illegittimo il mancato riconoscimento delle attenuanti nel processo a carico dell’anarchico apre uno spiraglio. Il ministro Nordio riapra il caso Cospito”. Duro il commento del vice presidente del Senato Maurizio Gasparri: “Non so se le valutazioni della Corte costituzionale potranno avere riflessi sul caso Cospito. Capisco la necessità di dotti approfondimenti giuridici. Ma, una volta di più, la Corte costituzionale si rivela più un problema che una risorsa per il nostro Paese. Bisogna rispettare tutte le Istituzioni ma bisogna anche che le decisioni che assumono siano rispettabili”.