Ufo: documenti Fbi confermano l’esistenza degli alieni?

Area 51

Alieni si alieni no. Da sempre il mondo è diviso in due schieramenti netti e non comunicanti. Da un lato ci sono quelli che credono che nell’universo esistano altre forme di vita, e che questi alieni abbiano cercato più volte il contatto con la nostra civiltà.

Dall’altro ci sono gli scettici, quelli che deridono l’ipotesi del contatto e ritengono invece che gli avvistamenti degli Ufo siano tutta fantasia o una costruzione fatta ad arte per ingannare la gente. Non è un mistero però che qualcosa di non detto da parte dei governi ci sia. E ci riferiamo soprattutto agli Stati Uniti.

Chi vi scrive è passato accanto alla famosa Area 51, la zona militarizzata e top secret situata nel Nevada, non lontano da Las Vegas. Cosa ci sia lì dentro è ancora mistero, ma provare ad entrare per curiosità può comunque costare la vita. Oggi però alcuni documenti dell’Fbi iniziano a fare chiarezza.

Sul sito del Bureau sono stati pubblicati infatti alcuni documenti risalenti agli anni ’50 e finora tenuti sotto segreto militare. Il succo è che il governo americano crede nell’esistenza degli alieni, e avrebbe le prove del loro arrivo sulla Terra. Mistificazioni o verità? I documenti sono ufficiali, quindi gli scettici dovrebbero forse ricredersi.

Si tratta di due carteggi che si riferiscono ad avvistamenti e ritrovamenti specifici: il primo nello Utah nel 1949 e il secondo in New Mexico l’anno successivo, nel 1950. Per quanto riguarda il primo episodio, il testo afferma che il 4 aprile del 1949, agenti dell’Fbi nello Utah inviarono un cablogramma urgente al direttore del Bureau, J. Edgar Hoover.

Nel cablogramma si comunicava che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Nello specifico si trattava di “un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon, che è sembrato esplodere in un’eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti”.

Il secondo episodio è quello più famoso, passato alla storia come l’incidente di Roswell: il rapporto firmato dall’ agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950 afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. Queste le parole del rapporto: “Ogni disco era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori”.

Il rapporto conclude con un’ipotesi sul perché della caduta: i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento. Insomma, l’Fbi credeva all’esistenza degli alieni, e allora la domanda finale ottiene ancora maggiore forza: dove sono tenuti i corpi?