L’ex parlamentare si stava recando in ospedale per un controllo. Tra i giornalisti presenti, si nascondevano i killer
Ucciso in diretta televisiva, da assassini mimetizzati da giornalisti, che hanno approfittato di un’improvvisata conferenza stampa, per fare fuoco su due politici e assassinarli davanti alle telecamere e in diretta televisiva. Se tutto ciò che è successo di fronte ad un ospedale non fosse stato ripreso dai veri cronisti, che circondavano la zona, qualcuno avrebbe potuto pensare alla scena di un film di azione.

Ma al di là delle telecamere (presenti anche in uno studio cinematografico) non c’erano registi, truccatori, responsabili di studio e addetti all’audio. Sul posto, insieme alle due vittime, c’erano gli altri giornalisti. Tra di loro si erano però nascosti gli assassini. Mimetizzati tra i cronisti, tre persone hanno immediatamente fatto cadere i loro finti microfoni e hanno iniziato a sparare. Da distanza ravvicinata hanno colpito i loro obiettivi, lasciandoli sul posto, prima di darsi alla fuga. Tutto è accaduto in pochi secondi e in diretta televisiva. Gli altri cameramen presenti hanno infatti continuato a riprendere la scena, testimoniando ciò che è accaduto.
I medici che sono arrivati in pochi secondi dall’interno dell’ospedale non hanno potuto fare nulla, constatando la morte di Atiq Ahmad e di suo fratello Ashraf. Il primo era un ex parlamentare indiano, che in passato aveva avuto seri problemi con la legge Era stato infatti condannato per rapimento e accusato di omicidio. Le minacce su Ahmad si erano intensificate nell’ultimo periodo, tanto da portare le autorità a metterlo sotto scorta. Ma le precauzioni non sono servite ad evitare la tragedia che si è consumata sotto gli occhi dell’intera nazione. L’ex parlamentare si stava recando in ospedale per una visita di controllo e aveva chiesto al fratello di accompagnarlo.
La dinamica e l’arresto

Una volta arrivati davanti all’ospedale di Prayagraj, nello stato dell’Uttar Pradesh, si sono ritrovati di fronte una folla di telecamere e di giornalisti. La sua vicenda personale infatti lo aveva portato al centro dell’opinione pubblica. I principali media si erano infatti interessati alla sua vicenda processuale. I killer si sono mimetizzati tra altri reporter che stavano intervistando, in diretta televisiva, Ahmad e suo fratello. Durante le domande dei giornalisti si sono ascoltati gli spari, poi i due fratelli sono crollati a terra. I tre assassini sono stati arrestati immediatamente dalla polizia presente- Uno di loro ha cantato “Jai Shri Ram”, uno slogan che è diventato un grido di battaglia per i nazionalisti indù nella loro campagna contro i musulmani. L’Uttar Pradesh è governato dal partito nazionalista indù Bhartiya Janata Party.