Turchia, accuse shock: “Abbattuti palazzi con all’interno persone ancora vive”

I vigili del fuoco spagnoli, accorsi in Turchia per aiutare i soccorritori, hanno lanciato accuse gravissime: “Era come pensavamo”

Il terremoto che ha devastato Turchia e Siria continua a far discutere e a portare alla ribalta nuove e clamorose indiscrezioni. Da una parte il duro lavoro dei soccorritori, che ogni giorno riescono a regalare dei veri e propri miracoli (nella notte sono estratte vive due donne, che erano rimaste intrappolate per oltre 200 ore sotto le macerie), dall’altra i clamorosi dubbi sulla gestione dell’emergenza.

Terremoto
Accuse gravissime alla Turchia – Qnm.it –

Mentre il Governo ha già fatto scattare gli arresti, portando dietro le sbarre un lungo elenco di costruttori accusati di aver costruito edifici in zone ad alto rischio, sorgono forti dubbi sul modo in cui sono state portate avanti le operazioni di soccorso. I vigili del fuoco di Valladolid, del team spagnolo di soccorritori arrivati in Turchia dopo il terremoto, hanno denunciato oggi al rientro che gli edifici vengono demoliti prima ancora che sia completato il recupero dei sopravvissuti. Una notizia che ha scosso l’opinione pubblica. Secondo i vigili del fuoco, sarebbero stati abbattuti dei palazzi e delle costruzioni, senza sincerarsi della presenza di persone ancora in vita al loro interno.

“Nel momento in cui abbiamo messo piede ad Adiyaman (una delle città più colpite dal sisma ndr.) abbiamo avuto conferma dell’idea con cui eravamo arrivati: la città è stata smantellata”: ha detto uno di loro sottolineando la frustrazione per aver visto demolire interi edifici in cui potevano esserci centinaia di persone, in particolare uno in cui si sapeva che c’erano 180 abitanti e solo 10 sono stati salvati. Lo riporta la Efe.

Dichiarazioni che pongono forti dubbi sul lavoro di chi ha organizzato il salvataggio. Si potevano salvare più persone? Si è deciso di abbattere intere palazzine con persone ancora in vita? Anche la stampa internazionale comincia a porsi domande sul modus-operandi turco. Nel frattempo la Croce Rossa spagnola ha organizzato  la spedizione di oltre 105 tonnellate di aiuti umanitari in Turchia e Siria. Secondo il direttore dell’Unità di emergenza, Iñigo Vila, l’ong invierà “2.950 taniche da 20 litri per il trasporto di acqua potabile, 3.800 coperte di lana, 2.200 coperte termiche, 15.700 teloni di plastica e 4.400 kit da cucina”.

Le buone notizie

Turchia
Forti dubbi sul modo in cui è stato organizzato il salvataggio delle persone – Qnm.it –

La buona notizia è arrivata durante la notte: due donne sono state ritrovate ancora vive. La prima è un’insegnante 26 enne, estratta dalle macerie nella provincia di Hatay: Emine Akgul, ritrovata priva di sensi, ma viva. La seconda è una donna di 35 anni, estratta viva dopo 205 ore sotto le macerie del suo appartamento a Kahramanmaras, città dove è stato registrato l’epicentro del terremoto del 6 febbraio che ha devastato ha devastato il sud della Turchia e la Siria nord-occidentale. Fortunatamente, in questo caso, i soccorritori hanno preferito evitare di abbattere preventivamente gli edifici e hanno continuato a cercare qualcuno ancora in vita.