Terremoto Turchia e Siria, disastro epocale | Dalle mappe satellitari le indicazioni per i soccorsi

Il  bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria supera ora le 9.500, secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi oggi. In Turchia, 6.957 corpi sono stati rimossi dalle macerie. Secondo Afad, un’organizzazione di soccorso turca, sono 6.957 i corpi estratti dalle macerie in Turchia e 2.547 quelli recuperati in Siria. Dalle mappe satellitari indicazioni importanti per i soccorsi

Spiragli di luce, lampi di vita in uno scenario di morte e distruzione dai contorni epocali. Mentre il bilancio delle vittime, dei dispersi, cresce in maniera esponenziale di in ora in ora e le immagini che arrivano dai luoghi colpiti dal sisma che si è scatenato nella notte tra domenica e lunedì al confine tra Siria e Turchia sono sempre più agghiaccianti, ecco che una notizia riempie i cuori di speranza.

Terremoto Turchia e Siria, bilancio epocale
Terremoto in Turchia e Siria, arrivate le immagini satellitari. Foto Ansa

Una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin una città nel nord ovest della Siria. Lo hanno documentato le immagini del Guardian che hanno mostrato il recupero la notte scorsa  da parte dei soccorritori.

Terremoto in Turchia e in Siria, bilancio epocale delle vittime

Gli occhi erano sbarrati per lo schok, ma le condizioni di salute erano assolutamente accettabili, considerate le circostanze estreme e le ore trascorse sotto le macerie. Poi c’è tutta l’altra realtà, quella del conteggio delle vittime, delle persone decedute, di quelle che mancano all’appello, di quelle sepolte dai cumuli di detriti dei palazzi crollati dopo le scosse ripetute, in seguito all’evento di domenica notte. Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, delle vittime supera ora le 9.500, secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi oggi. In Turchia, 6.957 corpi sono stati rimossi dalle macerie. Secondo Afad, un’organizzazione di soccorso turca, sono 6.957 i corpi estratti dalle macerie in Turchia e 2.547 quelli recuperati in Siria.

Terremoto, immagini dai luoghi del disastro
Terremoto Turchie e Siria, le immagini dei Vigili del Fuoco dai luoghi del disastro. Foto Ansa

E mentre da diverse ore divampano anche le polemiche per i soccorsi che arrivano tardi nei luoghi dell’apocalisse, ecco che una notizia potrebbe restituire nuovo impulso alla macchina dei soccorsi, che si è mossa e continua a farlo da tutto il mondo: sono infatti arrivate le prime immagini dai satelliti europei del Copernicus Rapid Mapping che evidenziano i danni delle aree colpite dal violento terremoto  Sono relative a 6 città, tra cui Antiochia, Adana e Osmaniye, e nelle prossime ore arriveranno quelle relative ad altre 14 aree. Mappe preziose per supportare come dicevamo i soccorsi.

Immagini satellitari aiuteranno la macchina dei soccorsi

Sono state realizzate con le immagini raccolte da un’ampia gamma di satelliti europei, come i Sentinel del programma Copernicus, processate e analizzate dai tecnici di e-Geos, la società italiana che coordina servizio europeo Copernicus Rapid Mapping. Lo ha riportato anche il Messaggero questa mattina. Intanto, da quanto si apprende il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si sta recando nel sud est della Turchia per visitare le zone colpite dal sisma. Mentre sul fronte italiano “Tranne l’imprenditore Angelo Zen, tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati, sono in salvo. Vicino all’epicentro c’erano poche decine di connazionali, mentre nell’area ce n’erano circa 170, almeno coloro che erano registrati sull’app”. Lo ha dichiarato  il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante la trasmissione  Agorà in onda  su Rai 3.

Teremoto Turchia e Siria
Terremoto Turchia e Siria, le immagini dai luoghi della immane tragedia. Foto Ansa

In questa direzione, secondo quanto riportato anche dal quotidiano la Repubblica, Le autorità turche hanno dato il via libera stamani all’apertura di due valichi frontalieri con la Siria per consentire l’ingresso di aiuti umanitari. Lo ha detto  il capo negoziatore siriano Badr Jamus, incaricato di gestire i rapporti tra Ankara e le opposizioni siriane che governano il nord-ovest della Siria col placet turco. “Dopo negoziati prolungati con il governo turco, gli aiuti possono entrare a Bab as Salama, Bab al Rai e Bab al Hawa”, ha detto Jamus. In precedenza erano state date notizie della riapertura del valico di Bab al Hawa, l’unico attraverso cui possono entrare gli aiuti internazionali, coordinati dall‘Onu

Le parole di Papa Francesco

“Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti“. Così questa mattina il Papa al termine dell’udienza generale.Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra”. 

Le parole di Erdogan dai luoghi del sisma: “Nessuno resterà senza alloggio”

Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri”. Lo ha dichiarato il presidente turco Erdogan, nel corso di una conferenza stampa tenuta nelle zone colpite dal terremoto. “Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia”, ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino “rimarrà senza un alloggio“.

 

Sale ancora il bilancio delle vittime

Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito lunedì la Turchia e la Siria è salito ancora, oltre 11.200 morti, secondo gli ultimi rapporti ufficiali. Il bilancio delle vittime in Turchia e arrivato a 8.574, lo ha  annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.