Auto bruciate, agenti attaccati. Le forze dell’ordine chiedono rispetto e giustizia. “Chiederemo un’interpellanza parlamentare”, dichiara il sindacato di Polizia
Le immagini degli scontri avvenuti a Napoli sono ancora davanti agli occhi di tutti. Gli ultras azzurri e quelli tedeschi hanno messo a ferro a fuoco il centro storico della città, attaccando anche le pattuglie della Polizia. All’indomani dello scontro, sono proprio e Forze dell’Ordine ad alzare la voce e a chiedere rispetto ed attenzione. “Quello che è accaduto è indecente”, ha dichiarato Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, sindacato di Polizia.
“A noi poliziotti dei reparti inquadrati e a chi ha dovuto affrontare questi malviventi tedeschi dovrebbero fare una statua – ha dichiarato Cecchini -. Per non aver perso la pazienza e per aver fatto da pupazzetti come ormai vuole questo Stato, perché di questo si tratta! A cosa servono tutti quegli uomini se poi sono nascosti altrove e nei punti nevralgici alla fine c’erano solo poche decine tra poliziotti e carabinieri? Il sistema-sicurezza ormai si regge sulle poltrone dei graduati…e ce ne fosse uno disposto ad assumersi la responsabilità di tutte le situazioni critiche che ormai iniziano ad essere davvero troppe. La truppa rischia la vita ed è costretta a lavorare in condizioni allucinanti e chi decide cosa fa?”
Cecchini vuole andare a fondo sulla gestione di una giornata incredibile, che ha visto le forze dell’ordine prese d’assedio, sia dai tifosi napoletani, che da quelli tedeschi. Il portavoce di Italia Celere chiede “un’interpellanza parlamentare, pretendiamo di sapere come mai pochi uomini da soli costretti a ripiegare contro quei bifolchi a fronte dei tantissimi che il questore di Napoli aveva a disposizione dalla mattina. Pertanto vogliamo sapere quanti uomini sono stati comandati di servizio a Napoli per questo evento (così per comprendere il senso di un dispiego del genere) per poi ritrovare mezzi di polizia abbandonati a sé stessi. E poi pretendiamo di sapere se sono stati fermati i responsabili di queste violenze e, se si, perché liberati”.
“Chi pagherà ora?”

Il comportamento dei tifosi dell’Eintracht è sotto osservazione. “Certe scene – ha proseguito Cecchini – denotano una grande e paurosa insicurezza nella gestione dell’Ordine pubblico. Allora, i delinquenti tedeschi andavano prima caricati, poi fermati ed infine arrestati, invece sono venuti in Italia a distruggere e saccheggiare…ma chi paga ora? Il ministro dell’Interno spieghi cosa è accaduto, soprattutto alla luce del fatto che i tedeschi sono riusciti a fare quello che volevano e, dopo aver distrutto una città e i mezzi di Polizia e umiliato i nostri uomini, alla fine l’hanno fatta franca. Gli italiani all’estero, per una parolaccia, hanno vissuto giorni in galera! Da un estremo all’altro, ma di sicuro i tifosi sanno che all’estero non devono nemmeno superare le file dentro il supermercato e il messaggio che passa è che in Italia chiunque possa fare quello che vuole, anche vandalizzare una città a mo’ di divertimento e svago facendosi poi scortare all’aeroporto. Del resto abbiamo la politica che si stizzisce per una frase contro chi ruba in metro e condanna chi è derubato, ma di cosa vogliamo ancora parlare”?