Reddito di cittadinanza: come funziona e chi può richiederlo

Che cos’è il reddito di cittadinanza e come funziona? Soprattutto, chi può richiedere il reddito di cittadinanza? In questa guida cercheremo di raccontare per punti e per elenchi come si potrebbe mettere in pratica questa proposta per il sostegno economico ai cittadini in cerca di occupazione. Un’operazione che al Governo costerebbe 15 miliardi, secondo le ultime stime.

È infatti dedicato ai singoli maggiorenni così come alle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà e si può intendere come una sorta di aiuto temporaneo in attesa dell’occupazione. Differenti sono i parametri che entrano in gioco così come le direttive di erogazione e la quantità dell’aiuto stesso. Ma sui social regna un po’ di confusione a proposito delle modalità dunque facciamo un po’ di chiarezza per fugare ogni dubbio e diamo un’occhiata a come funziona negli altri paesi dove già esiste.

Molte persone non hanno capito che cosa sia il reddito di cittadinanza sia in negativo – pensando che possa essere solo uno specchietto per le allodole o peggio un modo per incentivare la disoccupazione volontaria – sia in positivo – credendo che possa risolvere il problema dell’occupazione stessa. In realtà, si basa su precedenti e su sistemi già in atto in altri paesi. Scopriamo nel dettaglio il suo funzionamento e i suoi parametri. Spoiler: tutti possono averlo e può durare per sempre? Un doppio no è la risposta.

Chi può richiedere il reddito di cittadinanza e quanto si riceve dallo stato

Partiamo col botto ossia con due domande molto importanti: chi può richiedere il reddito di cittadinanza e – in seconda battuta – quanto viene erogato mensilmente ai singoli oppure alle famiglie. Già, perché di questi due casi si tratta: può essere richiesto per cittadino oppure per nucleo famigliare.

Secondo i calcoli, sono circa quattro i milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà dunque che non possono accedere ad alcun reddito. Sia chiaro che non può essere considerato il “nero” dato che in quanto tale non è dichiarato. Questi cittadini avrebbero dunque accesso a ciò che l’Istat ha decretato come reddito minimo per vivere una vita ai limiti della dignità dunque 780 euro mensili che corrispondono a 9360 euro annuali. Se si ha un reddito inferiore a questa soglia, sarà erogata la differenza, senza superare i 780 euro.

Se invece prendiamo in considerazione i nuclei famigliari, logicamente i 780 euro mensili non sono sufficienti dunque si deve comprendere quanti genitori e quanti figli. Lo schema di facile e semplice lettura:

  • Famiglia composta da un genitore e un altro componente 1014 euro
  • Famiglia composta da due componenti 1170 euro
  • Famiglia composta da un genitore e due componenti 1248 euro
  • Famiglia composta da tre componenti 1404 euro
  • Famiglia composta da un genitore e tre componenti 1482 euro
  • Famiglia composta da quattro componenti 1638 euro
  • Famiglia composta da un genitore e quattro componenti 1716 euro
  • Famiglia composta da cinque componenti 1872 euro

Fino a quando si può ottenere il reddito di cittadinanza.

Un diamante è per sempre, il reddito di cittadinanza no. L’accesso a questo fondo non è così semplice come molti credono ossia non basta presentarsi allo sportello e ritirare l’assegno oppure ricevere il bonifico. Si dovrà seguire un progetto di formazione e presentarsi nei centri per l’impiego così da ottenere un lavoro che renderà non più necessario riceverlo. Si potranno rifiutare tre proposte di lavoro ricevute, dopodiché si perderà anche il reddito di cittadinanza stesso. Insomma, qui si capisce quanto sia un aiuto temporaneo atto proprio a introdurre il cittadino nel mondo del lavoro stesso. Attualmente vige un sistema per certi versi simile anche se con aiuti meno consistenti e con parametri un po’ più elaborati che si chiama Reddito di Inclusione (tutti i dettagli), che verosimilmente sarà modificato dal nuovo governo, qualsiasi esso sia.

Il reddito di cittadinanza in Europa

L’Italia andrebbe così a seguire un modello già approntato da diverse nazioni europee. La Francia è stata l’ultima e prevede 425 euro per il singolo, 638 euro per un genitore e un figlio, 765 euro per genitori con un figlio e 893 euro per genitori con due figli. Molto alto in Danimarca con 1.532 euro per il singolo, 1.912 euro per monogenitori con un figlio, 3.172 per genitori con un figlio e 3280 euro per genitori con due figli. In Irlanda le somme sono di 645, 1.073, 1.146 e 1.219 euro; in Germania 345, 621, 828 e 1.035 euro; nel Regno Unito (non più Europa, a dirla tutta) sono 669, 881, 1265 e 1572 euro mentre in Olanda e Norvegia è di circa 500 euro a testa.