Politici e social network: le gaffe più assurde su Facebook e Twitter

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Semplici brutte figure o clamorosi errori non concessi ai nostri rappresentanti in parlamento? Il rapporto tra politici e social network è spesso tormentato e talvolta sottovalutato: per rovinarsi la reputazione basta un attimo, la rete non perdona.
Uso troppo personale dei canali social, nessun controllo nella veridicità delle notizie (prontamente commentate) oppure semplice ignoranza verso fatti e personaggi, scambi di persona. Scopriamo insieme quali sono le gaffe più assurde su Facebook e Twitter e i personaggi che più spesso si fanno coinvolgere in qualche divertente siparietto, con o senza invasioni di gattini.

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Murizio Gasparri, ci è o ci fa?

Innumerevoli le gaffe e le invettive di Maurizio Gasparri sui social network: talmente frequenti da scatenare una vera protesta in rete con gli hastag #GasparriFuoriDaTwitter e #jesuisgasparri che si affrontano a colpi di invettive. Gasparri è noto per la sua presenza massiccia su facebook e twitter, un dilagare di messaggi che non risparmia nessuno: dagli insulti su Angela Merkel, definita “orrenda”, al lapidario giudizio sui fan di Jim Morrison (un branco di drogati) che difendevano il leader dei Doors, scambiato per un rapinatore slavo. Impietoso lo scambio di messaggi con un utente a cui viene negato il diritto di parola perché ha pochi follower, difeso da uno “sconosciuto” Luca Gasparri delle Iene. Poco galante, infine, il cinguettio sulle volontarie rapite in Siria, Greta e Vanessa, accusate di aver fatto sesso consenziente con i loro carcerieri.

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Antonio Razzi: politico o showman?

L’ingenuità del senatore Antonio Razzi mette tutti di buon umore. Il senatore, che deve la sua celebrità mediatica alle esilaranti imitazioni di Maurizio Crozza in tv, è diventato famoso oltre che per i suoi errori grammaticali (ricordiamo gli “auguri di pascuetta”) anche per le fantasiose esibizioni in pubblico. Cantante con la hit “famme cantà”, commentatore radiofonico per il festival di Sanremo, showman e ballerino sul palco del Gay Village. Razzi non si fa mancare niente ma è sempre pronto a difendere l’italianità quando serve. Per questo dichiarava alla rivista Gente: “Oggi i latin Lover italiani stanno diventando sempre meno, Berlusconi ha portato avanti questa cultura”. Cultura in senso lato ovviamente, dal momento che, a giugno, postava su twitter il lato B di Federica Nargi, ex velina, in risposta a contest fotografico di @retwittotette che lo interrogava su quali fossero i glutei più hot dell’estate.

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Matteo Renzi che fa cose

Gli errori grammaticali di Matteo Renzi non si contano, così, mentre su facebook la pagina “Matteo Renzi che fa cose” ottiene 349.000 like, su twitter impazzano i commenti appena spuntano gli errori: dalla “Repubblica” che perde una b alla gaffe alla lavagna dove la cultura da “umanistica” diventa “umanista” per alcuni a causa dei tagli al sistema scolastico e perfino la moglie Agnese lo rimprovera via sms. E che dire dell’inglese? Per quanto si sforzi di studiare, sebbene risulti simpatico e attiri l’audience di CNN, l’arte dialettica resta tuttora compromessa. Non va meglio allo scritto dove, sul guestbook della Casa Bianca, riesce a infilare 2 errori nella stessa frase e l’immagine diventa subito virale.

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Le figuracce dei politici passate alla storia

A parte i personaggi citati fino ad ora, di politici e vip che collezionano figuracce, in rete e non, l’Italia è piena. Ignazio Marino ci ha già fatto sorridere e che dire dell’ormai storico errore dell’ex Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che nel 2011 scatenò il web confondendo il viaggio sotterraneo di un fascio di neutrini, oggetto di un esperimento di fisica del Cern, con un tunnel scavato tra Ginevra e il Gran Sasso. Nello stesso anno Letizia Moratti, allora sindaco di Milano, rispondeva seriamente, nell’ilarità collettiva, a un cittadino del fantomatico quartiere di Sucate che si opponeva alla costruzione di una moschea abusiva in via Puppa, non accorgendosi della facile burla. Sempre su twitter, dove è facile lasciarsi prendere dal clima “cameratesco”, l’account ufficiale di Palazzo Chigi durante le elezioni 2013 twittò in grande stile: “#parlamento, ecco i #trombati eccellenti” e via con la caccia al goliardico autore.

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