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La mente umana si nutre di misteri, e non c’è mistero più intrigante di quello che riguarda la Death Valley e tutti i suoi segreti. Quando si pensa al Nevada la mente viaggia subito verso l’area 51, ma c’è anche un altro fatto inspiegabile (e inspiegato) che riguarda la zona, ovvero le pietre che camminano, le rocce che si muovo lungo la zona desertica senza apparente motivo. Intervento alieno, condizioni ambientali particolari o intervento dell’uomo?
Il fenomeno, ben noto agli scienziati, è conosciuto con il termine di “moving rocks“, letteralmente le rocce che si muovono. Gli studiosi si interrogano da decenni sulla natura di questi movimenti lungo il percorso del cosiddetto Racetrack, letto di un lago asciutto nella ben nota valle della morte, che si trova in Nevada non lontano da Las Vegas. Una zona che si trova quasi 100 metri sotto il livello del mare, dettaglio che molti considerano fondamentale per comprendere le pietre che camminano. Ma cosa sono? Immortalate da centinaia di foto, sono dei massi che hanno alle ‘spalle’ una traccia nel terreno, come se avessero camminato, appunto.
Fin dagli anni ’40 gli scienziati cercando di comprendere come facciano delle rocce a muoversi, o meglio, quale sia la causa che provoca questi spostamenti. Una ricerca non facile visto che, nonostante ci siano molte immagini a immortalare le scie, nessuno ha però mai visto le pietre in movimento. Le rocce seguono andamenti irregolari, a volte in linea retta altre volte con moto circolare, e dall’analisi dei solchi si pensa che la velocità di spostamento sia simile a quella di un un uomo che cammina. Tutti dettagli, comunque, che non fanno altro che stuzzicare ancora più la fantasia la fantasia.
Vediamo allora quali sono le teorie principali usate per spiegare il fenomeno. La prima, che è poi quella che fino ad oggi raccoglie più consensi, sostiene che sarebbe il vento forte a spingere le pietre, aiutato dalle piogge che rendono viscido il terreno. C’è un unico problema: nella Death Valley non ci sono più di 50 mm di precipitazioni in un anno. La seconda teoria, sulla base di uno studio condotto dal Goddard Space Flight Center della NASA, afferma che le pietre slitterebbero su piccoli strati di ghiaccio, sospinte dal vento. Il termine scientifico è ‘collari ghiacciati‘, i quali si formerebbero attorno alle rocce quando dalle colline scende l’acqua piovana precedentemente ghiacciata.
I meno scientifici si dicono poco convinti da queste ipotesi, rilanciando invece la suggestione della presenza di forze extra-terrestri che, come con i crop circles, si divertirebbero a mettere a soqquadro le nostre convinzioni. Ci sono infine gli scettici, quelli che ritengono che le pietre non si muovano affatto, ma piuttosto vengano fatte camminare da qualche burlone o perseguendo un preciso piano di marketing per garantire afflusso turistico a una zona come la Death Valley che di turistico ha ben poco.