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Donne con peli pubici lunghi come fossero capelli, con tanto di acconciatura. Non si tratta di una scena da film dell’orrore ma poco ci manca. E’ la provocazione di Rhiannon Schneiderman, giovane artista e fotografa che ha deciso di combattere a modo suo i canoni di bellezza imposti dai media e dalle passerelle di moda. Come? Con una collezione di autoritratti in fotografia, che la mostrano alle prese con peli pubici lunghi e folti, degni del migliore salone di coiffeur pour femme. Ovviamente è solo una provocazione che, però, la diretta interessata spera possa diventare una moda. Per dare una bella lezione agli stereotipi sulla peluria femminile, dice lei.
Il progetto in questione si intitola Lady Manes (capigliatura per signore) e consta di una serie di autoscatti che ci mostrano la bella Rhiannon Schneiderman senza veli ma con una folta criniera nelle parti intime. Se siete riusciti a non svenire al solo pensiero, possiamo passare all’analisi delle motivazioni dell’artista. Che poi sono abbastanza evidenti: prendere in giro gli standard di bellezza della società attuale e rivendicare la libertà delle donne di fare quel che vogliono con il proprio corpo. In un periodo storico in cui è di gran moda la ceretta totale, Rhiannon Schneiderman vuole ricordare a tutti che anche le donne hanno i peli, e non è detto che tutte si sentano a loro agio a rasarli completamente.
“Perché è strano avere peli pubici lunghi? Perché è disgustoso per le donne avere i peli delle gambe e delle ascelle lunghi? Perché tutto questo mette le persone a disagio?“. Questi i quesiti dell’artista. Una presa di posizione legittima, per carità, anche se ricorda argomenti di un certo femminismo che pensavamo ormai morto e sepolto. Quel che è più discutibile, semmai, è il risultato finale dell’operazione, che riporta alla mente (in maniera molto più estrema) i manichini di American Apparel con i peli pubici bene in vista sotto l’intimo. Una decisione, quella dell’azienda, nata con il solo scopo di provocare e far parlare di sé. Allora ci viene il dubbio che anche quello della fotografa sia un modo per farsi un po’ di pubblicità.