Marisa Francescangeli, la docente sospesa dopo aver fatto recitare delle preghiere agli alunni torna in classe: “Deve emergere la verità”
La sua vicenda aveva fatto scalpore, arrivando sulle principali testate nazionali. Alla vigilia di Pasqua una maestra delle scuole elementari era stata sospesa dal suo lavoro e le era stata comminata una sanzione. La sua colpa? Aver fatto recitare, a pochi giorni dalle festività natalizie, una semplice preghiera ai suoi alunni. La maestra era stata punita dal suo istituto per un “Padre Nostro e un’ Ave Maria“. Gli alunni presenti, secondo il suo racconto, erano tutti bambini che frequentavano anche le lezioni di religione.

La sua “punizione” si è conclusa e la maestra Marisa Francescangeli, è potuta tornare in aula, nella scuola primaria di San Vero Milis. Ad accoglierla un mazzo di rose bianche e rosse, che le mamme dei bambini della sua classe le hanno fatto trovare di fronte all’ingresso della scuola. La maestra Marisa, 58 anni, ha superato quello che lei stessa ha definito un “periodo di forte disagio e stress”, ma anche di “coraggio per aver raccontato quanto mi era accaduto affinché si conoscesse la verità”. Insieme alle due preghiere, aveva fatto realizzare agli scolari un piccolo rosario con perline a forma di braccialetto.
Una mamma si era lamentata con l’istituto, portando il preside ad intervenire. Oggi il tanto atteso ritorno in classe. “Non vedevo l’ora di tornare dai miei bambini – ha raccontato -. Ero molto emozionata, prima di entrare ho versato qualche lacrima. Al mio arrivo c’erano le due mamme che mi stanno sostenendo. Ma con loro ci sono anche tutti gli altri genitori”. Con lei c’era anche il segretario provinciale della Uil scuola di Oristano, Raimondo Pisu, che ha presentato ricorso al Tribunale del lavoro di Oristano contro la sospensione. “Sono stati venti giorni difficili – confessa -. È giusto adesso che si sappia la verità, deve venire fuori. Mi auguro che sia una cosa breve. Se c’è qualcuno che ha sbagliato con me dovrà prendersi le proprie responsabilità”. Ma è sul rapporto con i suoi alunni che la docente insiste. “È stato bellissimo rientrare a scuola e in classe. Nonostante mi abbiano descritto come una maestra terribile, non lo sono. I bambini mi hanno fatto un sacco di disegni, mi vogliono bene. Alcuni si sono voluti far interrogare, volevano dimostrarmi che in questo periodo hanno fatto il loro dovere. Io li faccio partecipare costantemente: facciamo le cose in modo gioioso e dinamico”.

La maestra ha poi voluto spiegare il lavoro che da anni porta avanti con i suoi alunni: “Ho insegnato ai bambini che cosa sono giustizia e libertà. Ho spiegato loro che ognuno di noi deve poter esprimere la propria opinione senza essere sopraffatto dal più forte. Se veramente parliamo di democrazia, la democrazia è poter esprimere la propria opinione nel rispetto di tutti. Non avrei fatto nulla del genere – precisa – se avessi avuto bambini di altre religioni”. Chiusura dedicata ai colleghi: “Sono tutti dalla mia parte, poi c’è qualcuno che non si espone, ma la maggioranza è con me. Ho tante persone che in questo momento mi stanno sostenendo”.