Marco Di Liddo, analista, responsabile del Desk Russia del Centro Studi Internazionali, in esclusiva ai nostri microfoni
Il 24 febbraio del 2022 iniziò ufficialmente il conflitto in Ucraina. L’offensiva militare iniziata dalle Forze armate della Federazione Russa partì ufficialmente, e l’esercito russo iniziò ad invadere il territorio ucraino, segnando così una brusca escalation della crisi russo-ucraina in corso dal 2014 . A distanza di un anno la guerra continua. “Sicuramente Putin era convinto che la resistenza ucraina fosse destinata a durare di meno – conferma in esclusiva a Qnm.it Marco Di Liddo, responsabile dell’Area Geopolitica e Analista del Desk Russia e Balcani presso il Ce. S.I. – Centro Studi Internazionali – ma ha fatto male i conti”.

Di Liddo, tralasciando l’evoluzione della guerra dall’inizio del conflitto, proviamo a guardare al futuro. Quando e come potrà finire questa guerra?
“Per come si è messa la guerra adesso, non esiste una soluzione a breve termine. Non ci sono all’orizzonte dei fattori che ci fanno pensare che il conflitto finirà a breve”.
Cosa deve succedere per far cambiare qualcosa?
“Che ad un certo punto emergano dei fattori imprevisti, i cosiddetti cigni neri. Fattori che non si possono calcolare. Ma oggi, alla luce di ciò che stiamo vedendo, dobbiamo pensare che la guerra continuerà ancora a lungo. Nessuno dei due schieramenti ha la minima intenzione di arretrare rispetto alle proprie posizioni”.
Qual’è l’obiettivo di Putin?
“I Russi hanno l’obiettivo di liberare e controllare i quattro oblast che hanno annesso con il referendum farsa del settembre scorso. Dietro quella linea, non possono andare. Ci sono già dei decreti presidenziali. Quegli oblast a livello costituzionale, sono considerati dalla Russia una parte attiva del loro territorio. Tornare indietro sarebbe complicato ed estremamente difficile. Nonostante la sofferenza dell’economia, il numero dei morti che aumenta, il Cremlino andrà dritto per dritto”.
E Zelensky, come si comporterà?
“L’Ucraina non mollerà un metro, perchè si gioca la sua stessa sopravvivenza politica, sia a livello di Paese che di leadership. Ma per condurre questa resistenza ad oltranza ha bisogno dell’Occidente. Al momento, nè Ucraina e Russia, nè Occidente e Russia hanno trovato punti su cui parlarsi o piani per discutere un cessate il fuoco. E’ per questo che, alla luce dei fatti attuali, la guerra andrà avanti. E non vedo come possa fermarsi. E si tratterà di una guerra di resistenza”.

Prima parlava dei cigni neri. Quali potrebbero essere?
“L’unico motivo che potrebbe portare ad un cambiamento è legato a Biden e agli Stati Uniti. Se il supporto americano resterà invariato nel tempo, l’Ucraina continuerà a resistere. Se dovesse venire meno, allora potrebbe cambiare qualcosa.
Per quale ragione gli Stati Uniti potrebbero abbandonare l’Ucraina?
Solo se subentreranno altre priorità di politica estera e gli Stati Uniti riterranno di aver ottenuto i propri obiettivi. Ma oggi è difficile pronosticare una situazione simile”.