Cresce la preoccupazione a Kiev e in tutto il paese per l’intensificazione di bombardamenti e attacchi in tutta l’Ucraina
Sta diventando davvero troppo pesante e rischiosa la situazione in Ucraina anche per tutti gli ‘ospiti’ stranieri che hanno scelto di restare a vivere al di là del fronte, anche dopo l’inizio della guerra ormai quindici mesi fa.

In Ucraina al momento ci sono numerosi cittadini italiani. Non solo giornalisti, inviati sul fronte della guerra, ma anche medici, volontari e un gran numero di piccoli imprenditori che hanno deciso di investire nel paese prima della guerra. E che non se ne sono andati.
Gli Italiani in Ucraina
Alcuni hanno aperto pizzerie, ristoranti, servizi di traduzioni. O insegnano. Moltissimi hanno messo su famiglia, hanno moglie e figli. E pur mantenendo la loro cittadinanza italiana vivono qui. E hanno scelto di non andarsene anche per restare in aiuto magari della famiglia della moglie.
Per la verità gli italiani in Ucraina non sono più moltissimi, la stragrande maggioranza di loro ha già lasciato il paese da tempo. Ma per quelli che sono rimasti ora è arrivato definitivamente il momento di andarsene.
Rischio troppo alto
“Sono troppi rischi a causa di bombardamenti, attacchi armati e interruzioni di energia – scrive in una nota ufficiale l’ambasciata di Kiev – la situazione è critica. A questo punto chiediamo a tutti gli italiani che non l’hanno ancora fatto di lasciare immediatamente il Paese. Sconsigliamo a chiunque di mettersi in viaggio verso l’Ucraina, qualunque sia il motivo del viaggio”.
L’ambasciata italiana di Kiev ha anche allestito una linea diretta per assistere tutte le persone che necessitano di informazioni: +38 050 3102111. L’Unità di Crisi è sempre raggiungibile al numero +390636225.

Cautela anche per i giornalisti
Gli ultimi bombardamenti sono stati particolarmente violenti. Kiev si sta organizzando per la controffensiva e la situazione nei prossimi giorni potrebbe ulteriormente peggiorare.
Anche a operatori, fotografi e cronisti è chiesta la massima cautela: “Chiediamo a tutti – scrive la Farnesina – di valutare con estrema attenzione ogni spostamento interno, e raccomandiamo ai datori di lavoro di adottare idonee misure di prevenzione di ogni rischio”.