Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere dopo gli attacchi degli anarchici contro i poliziotti: “Le forze dell’Ordine non possono morire per il divertimento di quattro balordi”
Lanci di oggetti e lacrimogeni, aggressioni e incendi. Le proteste di piazza per Alfredo Cospito agitano le piazze italiane. Le forze dell’ordine hanno dovuto rispondere a numerosi attacchi da parte degli attivisti, che protestavano per il trattamento subito dall’anarchico, che prosegue lo sciopero della fame dopo l’attuazione nei suoi confronti del 41 bis. A Roma un agente è stato ferito durante il corteo (che non era stato preavvisato). A Torino i manifestanti hanno incendiato alcuni cavi di un ripetitore di telefonia mobile sulla collina. I carabinieri hanno ritrovato sul posto la scritta “Fuori Cospito dal 41 bis”. “Prima o poi, tra i poliziotti ci scapperà il morto – dichiara Andrea Cecchini, portavoce del sindacato di Polizia Italia Celere – lo Stato deve intervenire”.

“Siamo o no in uno stato di legalità?”, si chiede Cecchini. “Gli Anarchici hanno inneggiato al loro amico Cospito detenuto al 41-bis attaccano la Polizia – ha dichiarato a Qnm.it – ferendo più poliziotti costretti a ricorrere alle visite mediche. Poi si ricompattano e imperversano prepotentemente per le vie di Trastevere. Pochi anarchici tengono sotto scacco la Capitale da mesi, è ora di fermare chi crea ed alimenta terrore. Non si può pensare che chi abbia torto deve avere ragione a tutti i costi, siamo o no in uno Stato di Legalità”?
La Polizia è stufa di certi atteggiamenti: “Lo Stato non può piegare la testa contro gli anarchici. In uno Stato democratico, nel 2023 è già grave che esistano persone che si definiscano tali. Nonostante tutto, le forze di Polizia assicurano la tutela dell’ordine pubblico anche per loro. E assicurano a loro la possibilità di protestare. Ma le manifestazioni pubbliche non possono sfociare in quello che è successo: violenze contro la polizia. Siamo assolutamente pronti a chiedere le condanne più aspre per chi ha ferito alcuni poliziotti e non accettiamo che lo stato indietreggi di fronte a certe persone, che si presentano armate in piazza e pensano di fare il bello e il cattivo tempo. Il fatto di scegliere uno scenario come Trastevere, nel sabato sera romano, per le vie della movida romana, è un segno di sfregio verso Roma Capitale e le forze dell’Ordine”.
“Così ci scappa il morto”

Per Cecchini, prima o poi la situazione rischia di degenerare: “Se c’è un senso di Stato, deve esserci anche un senso di giustizia. Da tempo lanciamo un allarme: prima o poi, se continua questa situazione, se si da a tutti la possibilità di passarla lascia, anche quando ci si presenta armati e con la voglia di attaccare le forze dell’ordine, ci può scappare il morto tra noi poliziotti. Non si può andare avanti in questo modo. Sappiamo anche che è stata trovata una bottiglia incendiaria vicino ad un commissariato romano. L’allerta è altissima: di fronte a questi attacchi così violenti, occorre una risposta immediata, ferma e decisa, da parte dello Stato italiano. Che non può pensare solo alla tutela di chi vuole protestare. Le Forze dell’ordine non possono morire per il divertimento di quattro balordi”.