Kepler-22B, Nasa scopre pianeta gemello della Terra

Kepler 22B

Kepler, il telescopio lanciato dalla Nasa nello spazio nel 2009, sta regalando grandi emozioni agli appassionati di astronomia. Ad inizio 2011 aveva scovato a 2 mila anni luce da noi un sistema solare in miniatura composto da sei pianeti e subito ribattezzato Kepler-11, ed oggi è la volta di Kepler-22B.

Si tratta di una scoperta ancora più sensazionale perché questo pianeta presenta caratteristiche tali da far pensare che si possa trattare di un gemello della Terra, con tutto quel che ne consegue dal punto di vista geofisico. Kepler-22B sembra poter essere la risposta giusta per quanti si domandano se esiste vita nello spazio infinito.

Il pianeta gemello si trova a qualcosa come 600 anni luce dal nostro sistema solare, ma si tratta per il momento dell’unico “difetto” riscontrato in questo esopianeta che ha tutte le carte in regola per essere una nuova Terra: prima tra tutte, la sua orbita intorno alla stella (più piccola del Sole) avviene in 290 giorni, ovvero nella cosiddetta “fascia di abitabilità“.

Non basta comunque fare riferimento al ciclo di orbita per giustificare l’entusiasmo, visto che anche Venere e Marte, per rimanere al nostro sistema solare, si trovano nella fascia di abitabilità ma non offrono condizioni ideali per la vita. Kepler-22B, scoperto due anni fa da Kepler, però presenta anche altre caratteristiche inusuali e utili al confronto con la Terra.

Pur non essendo ancora riusciti ad analizzare la composizione del suolo, gli scienziati sono concordi nel ritenere Kepler-22B l’unico pianeta extrasolare scoperto finora che si trovi in quella che viene chiamata “Fascia di riccioli d’oro“, una distanza tale dalla sua stella da non risultare né troppo caldo né troppo freddo. La temperatura media è infatti di 22 gradi, il che consentirebbe la presenza di oceani (presenza però ancora non confermata a causa della distanza che ci separa dal pianeta).

Detto questo, l’entusiasmo è giustificabile ma non bisogna dimenticare che il potentissimo telescopio Kepler finora ha svolto un lavoro egregio, osservando in meno di due anni un totale di 2.326 pianeti. Il suo vero scopo però è trovare pianeti simili alla Terra, e quindi il numero diventa notevolmente più piccolo, anche se si tratta comunque di 207 candidati ad oggi. Se una vita c’è lì fuori, potrebbe essere proprio Kepler a trovarla.

Foto AP/LaPresse