Secondo gli ultimi dati dell’Istat, in Italia si fanno sempre meno figli. E il tasso di mortalità aumenta: ecco le differenze con gli altri Stati
In Italia si fanno meno figli. Il dato allarmante, che era stato ampiamente evidenziato dall’Istat nei mesi scorsi, viene nuovamente sottolineato dai nuovi numeri, che evidenziano una situazione strutturata, che comprende la stragrande maggioranza del territorio nazionale.

Nel 2021 gli esperti avevano ipotizzato che, alla base dei numeri in netto calo, ci fossero i problemi legati alla pandemia: la perdita del lavoro che ha colpito numerosi nuclei familiari, le malattie, le ansie, le preoccupazioni e la varie vicissitudini che ci avevano coinvolto nel periodo pandemico e post pandemico, avevano portato l’Istat ad immaginare che, nel 2022, i numeri potessero tornare in aumento. Ma purtroppo, la realtà risulta essere molto diversa dalle previsioni.
L’Italia ha fatto registrare ancora un record negativo sul fronte delle nascite che, nel 2022 sono state 392.598: 7.651 in meno rispetto al 2021, pari a -1,9%. A sottolineare questo dato è l’Istat, nel consueto report “Dinamica demografica – Anno 2022”. Nel nostro Paese continua quindi a diminuire sensibilmente la popolazione: al 31 dicembre 2022 i residenti sono scesi sotto i 59 milioni, precisamente 58.850.717 ovvero 179.416mila in meno, pari -0,3% rispetto al 2021, nonostante il positivo contributo del saldo Migratorio con l’estero, dovuto soprattutto alla crisi in migratorio Ucraina.
Ma come giudicare il dato italiano, confrontandolo con quello degli altri Paesi? La situazione, fortunatamente sembra non discostarsi troppo da quella di altri Stati. La Spagna, ad esempio, ha fatto registrare una situazione simile all’Italia e la Francia, pur facendo rilevare livelli di fecondità storicamente più elevati, nel 2022 registra un calo soprattutto a partire dal mese di luglio. Il problema delle poche nascite quindi, riguarda la stragrande maggioranza dei principali stati Europei. Per quanto concerne l’Italia però, ai pochi nati si aggiungono i dati relativi alla mortalità. Che sembrano crescere.
Il saldo italiano “fortemente negativo”

Il saldo naturale della popolazione italiana è definito dall’Istat “fortemente negativo”, a causa della pandemia. La conferma arriva dai numeri: al termine dello stato di emergenza sanitaria (marz o 2022),la perdita di popolazione registrata nel primo trimestre risulta ben il 46,4% del calo conseguito nell’intero anno. Nel 2022 sono stati 713.499 i decessi, circa 12mila in più rispetto all’anno precedente ma 27mila in meno rispetto al 2020, anno di massima mortalità dovuta alla pandemia da Covid-19. Nel mese di luglio e ad agosto si è registrato un numero di decessi superiore del 16% pari a 125 mila persone. Numeri spiegati dall’eccessiva ondata di calore che ha colpito soprattutto gli anziani. Per trovare numeri simili bisogna tornare indietro al 2015: anche in quel caso l’Italia subì la morsa del caldo e i morti furono oltre 110.000.