I dati emersi dagli ospedali dove i volontari si trasformano in Dottor Sorriso sono eloquenti. Una mamma racconta a Qnm.it la sua vicenda
Un lavoro prezioso, che porta da anni un sorriso ai bambini più sfortunati. E che, attraverso i numeri che lo testimoniano, ha permesso a decine e decine di ragazzi di superare, in maniera naturale le situazioni più complicate. I dati pubblicati dalla Fondazione Dottor Sorriso, che gestisce i volontari che ogni giorno portano assistenza, giochi e qualche momento di svago negli ospedali dove sono presenti i bambini, sono eloquenti.

Gli effetti positivi della Terapia del Sorriso nei bambini ricoverati sono evidenti: raddoppio delle difese immunitarie, dimezzamento dei giorni di ricovero, riduzione del 20% dell’uso di farmaci contro il dolore. Questi alcuni dei giovamenti che i piccoli pazienti hanno trovato dopo essere stati “curati” dai clown e dai volontari della Fondazione. “Curati è la parola giusta – dichiara Daniela, la mamma di una bambina che per una settimana è rimasta ricoverata all’Ospedale Bambin Gesù – perchè il sorriso in alcuni casi vale più di una medicina. Mia figlia aveva quattro anni e doveva sottoporsi ad un intervento di rimozione di una cisti mediana. Si trovava in un ambiente nuovo, spaventata. Da quando sono venuti queste persone vestite da clown, le hanno fatto passare ore di relax. Sono state fondamentali”.
Le testimonianze sono notevoli e si aggiungono alle parole di Cristina Bianchi, direttrice delle Fondazione: “Non si tratta di una semplice attività di gioco ma di una vera e propria attività professionale che, in collaborazione con il personale medico, integra le cure tradizionali, contribuendo a ricostruire le difese del bambino di fronte al trauma del ricovero”. La fondazione è presente in 33 reparti pediatrici di 21 strutture ospedaliere italiane, in un hospice pediatrico e in 5 istituti per la disabilità. Secondo i recenti dati sono 100.000 persone, tra piccoli degenti e famiglie, ad essere sostenuti da “veri e propri angeli – come conferma Paolo, genitore di un bimbo ricoverato al San Camillo a Roma – che si mettono a disposizione dei piccoli, cercando di farli sentire il più possibile lontani dalla condizione ospedaliera. Basta guardare gli occhi dei bambini per capire quanto sia importante il lavoro che svolgono”.
I numeri: degenza ridotta di un terzo

Uno studio della Mayo Foundation for Medical Education and Research ha rivelato che ridere riduce il cortisolo, ormone dello stress, fino al 39%. Secondo una ricerca dell’Università di Bologna, con la Terapia del Sorriso si registra un aumento massiccio delle difese immunitarie, che determina un miglioramento delle condizioni cliniche e un incremento delle endorfine, con conseguente innalzamento della soglia del dolore. Ma come si diventa Dottori del sorriso? Si tratta di operatori formati con un training specifico in tecniche artistiche di improvvisazione e divertimento, unito a conoscenze sulla psicologia infantile e l’igiene medica. Il San Camillo di Roma ha pubblicato dei dati eloquenti che testimoniano l’importanza dei volontari. Attraverso la Terapia del Sorriso infatti, c’è stata una riduzione dei tempi di degenza di almeno un terzo e una diminuzione fino al 20% nella somministrazione di analgesici.