Le scelte sbagliate delle autorità, secondo quanto riportato dall’Associated Press, avrebbero causato un numero clamoroso di decessi
Una serie di errori gravissimi, che hanno portato a centinai di migliaia di morti. Una strategia risultata sbagliata e che ha portato le autorità internazionali e la stampa ad accendere i riflettori su una gestione lacunosa, piena di contraddizioni e di errori clamorosi. Che è costata un numero ingente di vite umane.

Dal dicembre del 2021 il Governo ha sbagliato tutto, non seguendo le indicazioni degli esperti e facendo di testa propria. I responsabili sanitari avevano proposto piani dettagliati per una graduale fine dei controlli anti-virus, in linea con quanto fatto in tutti i più importanti stati, ma le autorità li ha respinti e ha lasciato cadere le restrizioni a dicembre senza preparativi, portando il Paese nel caos più totale.
Ciò che è successo in Cina ha del clamoroso. Più di un anno fa, gli scienziati hanno invitato le autorità a prepararsi per la riapertura, ma Pechino non ha preso nessuna delle misure che gli esperti avevano consigliato prima di abbandonare i controlli. Milioni di persone anziane non sono state vaccinate e gli ospedali non sono stati rinforzati per un possibile aumento dei casi. La mancanza di preparazione della Cina ha portato a centinaia di migliaia di morti che potevano essere state evitate, stimano gli esperti e modelli.
A dicembre del 2021 in Cina è scattata la fase zero-Covid. Lo stesso Paese dove tutto iniziò, con la diffusione dei primi casi, fu anche il primo ad eliminare totalmente le restrizioni. Ma, secondo quanto è stato evidenziato da un’analisi dell’Associated Press, lo ha fatto in modo completamente errato. Il paese non era pronto per un massiccio assalto di casi. Gli ospedali hanno allontanato le ambulanze, i crematori hanno bruciato i corpi tutto il giorno e i parenti hanno trasportato i propri cari morti nei magazzini per mancanza di spazio di archiviazione. I media statali cinesi hanno affermato che la decisione di aprire era basata su “analisi scientifiche e calcoli accorti” e “per nulla impulsiva”. Ma in realtà, il Partito comunista cinese al potere ha ignorato i ripetuti sforzi dei migliori esperti medici per avviare i piani di uscita fino a quando non è stato troppo tardi.
Errori clamorosi

Invece, la riapertura è arrivata improvvisamente all’inizio dell’inverno, quando il virus si stava diffondendo. Molte persone anziane non erano vaccinate, le farmacie erano sprovviste di antivirali e gli ospedali non avevano forniture o personale adeguati. Una situazione che ha portato a centinaia di migliaia di morti, che potevano essere evitati. E’ il quadro che emerge dalle oltre 20 interviste realizzate con dipendenti attuali e passati del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, esperti e consulenti governativi e rapporti interni e direttive ottenute dall’AP. “Se avessero avuto un vero piano per uscire prima, tante cose avrebbero potuto essere evitate”, ha detto Zhang Zuo-Feng, epidemiologo dell’Università della California, Los Angeles. “Molte morti avrebbero potuto essere evitate”. Per due anni, la Cina si è distinta per i suoi controlli duri ma di successo contro il virus, accreditati di aver salvato milioni di vite mentre altri paesi lottavano con blocchi stop-and-start. Ma con l’emergere della variante altamente infettiva dell’omicron l’anno scorso, molti dei migliori esperti e funzionari medici cinesi temevano che la politica zero-COVID fosse insostenibile.
In Cina si è passati troppo velocemente da restrizioni esagerate ad un “libera tutti” improvviso. Alla fine del 2021, i leader cinesi hanno iniziato a discutere su come revocare le restrizioni. Ma i disordini provocati da un popolo esasperato dalle chiusure di fabbriche e attività commerciali, spinsero le autorità a cedere, consentendo al virus di spazzare il paese senza preavviso – e con conseguenze mortali. Gli esperti stimano che molte centinaia di migliaia di persone, forse milioni, potrebbero essere morte nell’ondata di COVID in Cina, stimando in un numero tra 200.000 a 300.000, i decessi che potevano essere evitati con una vaccinazione migliore e con una migliore struttura sanitaria. Ma secondo gli esperti i morti sarebbero molti di più, arrivando a sfiorare (o a superare) il milione.