Gianni Minà, l’uomo che ha cambiato il mondo del giornalismo

Dalle interviste agli sportivi, fino agli incontri con politici, uomini dello spettacolo e della cultura. Ha inventato un modo unico di raccontare il mondo

Un maestro del giornalismo. Un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’informazione, trasformandola e realizzando servizi storici e indimenticabili. Gianni Minà ha fatto la storia della televisione. Si è diviso tra il giornalismo sportivo e quello di inchiesta: ha portato al suo microfono i campioni dello sport e i leader politici, che riusciva a strappare alla loro quotidianità.

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La storia di Gianni Minà, maestro di giornalismo – Qnm.it

In un recente speciale sulla vittoria italiana nella Coppa Davis del 1976, Adriano Panatta ha ricordato le sue interviste realizzate a bordo campo. Durante l’edizione degli Internazionali d’Italia vinti dal tennista azzurro al Foro Italico, Gianni Minà realizzò degli speciali unici: per la prima e unica volta nella storia, un giornalista televisivo, con telecamera al seguito, commentava con un tennista l’evoluzione della partita, intervistandolo durante i cambi di cambio. “Lo feci solo perchè era lui. A Gianni Minà non potevi dire di no”, ha chiosato Panatta, dando l’esatta dimensione di un personaggio unico. Inimitabile.

“Mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente, anche a costo dell’isolamento, della solitudine. Persone capaci di raccontare storie, di mostrare visioni altre. E inevitabilmente hanno acceso la mia curiosità, perché, come diceva il mio amico Eduardo Galeano, capace di raccontare la storia dell’America Latina attraverso racconti ironici e apparentemente non importanti, fatti di cronaca, ‘il cammino si fa andando’, non sai mai dove queste storie ti possano portare. E’ il bello della vita, tutto sommato”. Con queste parole Gianni Minà spiegava l’essenza del suo mondo, fatto di parole, immagini e racconti. Unici, ineguagliabili. Come il suo stile. Nessuno ha saputo resistergli. Da Maradona a Fidel Castro, da Federico Fellini ad Eduardo De Filippo, passando per Muhammad Ali, Robert De Niro, Jane Fonda, Gabriel Garcia Marquez, Enzo Ferrari. Minà ha realizzato centinaia di reportage e interviste per la Rai.

Una vita per il giornalismo

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I mille volti di Gianni Minà – Qnm.it

Lo scorso anno gli venne dedicato un docufilm dal titolo: Gianni Minà, una vita da giornalista. In quell’occasione si sbilanciò parlando del suo incontro più bello: “Quello con Muhammad Alì, il più grande di tutti, perché ha rotto un sistema, una cultura. All’inizio di ogni intervista, esordiva sempre con le sue idee di riscatto per il popolo nero e enumerava tutto quello che un nero americano non era riuscito ad avere nella vita: ‘Tutti hanno una terra per la quale lottare, combattere… tutti. Solo noi, solo i neri d’America non hanno una terra di riferimento’. Purtroppo le sue battaglie non hanno prodotto grandi cambiamenti, ma non mi sento di dire che ha perso”. Il personaggio che avrebbe voluto incontrare senza riuscirci? “Sicuramente Nelson Mandela, ci siamo rincorsi: una volta non potevo io, una volta non poteva lui. E l’ho perso, come ho mancato l’intervista a Marcello Mastroianni, una persona gentile e ironica”. Cosa avrebbe fatto se non fosse diventato il giornalista? “Sono nato giornalista, lo sono stato, lo sono e lo sarò”. Lo è stato… fino alla fine.