Da destra a sinistra, piovono critiche contro Macron, dopo le sue dichiarazioni. E in Francia esplode la protesta
La situazione in Francia è sempre più incandescente. La riforma sulle pensioni studiata e voluta fortemente dal presidente francese Emmanuel Macron, sta portando a discussioni, divisioni e forti polemiche. Sindacati, rappresentanti dei lavoratori e politici, stanno protestando da settimane, contro una proposta ritenuta “fortemente errata”. Il Presidente transalpino ha ricevuto critiche da destra e dalla sinistra.

“Macron insulta i francesi”, ha tuonato Marine Le Pen, che nelle ultime presidenziali è stata sconfitta proprio dall’attuale responsabile dell’Eliseo. “Vive fuori da qualsiasi realtà”, ha ribadito Jean-Luc Mélenchon, punto di riferimento dei partiti di estrema sinistra. Per il repubblicano Aurélien Pradié, Macron è “incapace di comprendere cosa sta accadendo in Francia e le proteste di un’intera nazione”.
Dopo oltre due mesi di silenzi, Macron è tornato in tv. Nei suoi trentacinque minuti e mezzo di dibattito è riuscito a produrre un risultato esplosivo. Nel vero senso della parola: contro di lui sono esplose le opposizioni, i sindacati e tutte le rappresentanze dei lavoratori. Tutti si aspettavano dal leader dell’Eliseo un passo indietro. Il ritiro della riforma delle pensioni che porta da 62 a 64 l’anzianità minima per lasciare il lavoro. Macron ha invece confermato tutto, concedendo solo qualche piccolo ritocco qua e la. Anche la decisione di confermare la premier, Elisabeth Borne, (che sembrava destinata ad assumere il ruolo di vittima sacrificale, per calmare le acque) è stata giudicata come una sorta di affronto.
“Sono stati i soliti tratti di disprezzo” di un Macron “che vive fuori da qualsiasi realtà”. Per lui, “questa riforma serve soltanto a rubare due anni in più di vita libera, costringendo al lavoro o alla disoccupazione milioni di persone”, ha dichiarato Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise. Per il segretario socialista Olivier Faure, “Macron è allucinante, nega in modo assoluto l’evidenza”. Per Marine Le Pen, Macron “insulta i francesi” ed è “un uomo sempre più solo”. Anche i Républicains, con Aurélien Pradié, rimproverano al presidente la sua “incapacità di comprendere le fratture immense” della Francia. Pioggia di commenti rabbiosi anche dai sindacati, alla vigilia di una nuova mobilitazione che rischia di essere durissima oltre che a rischio incidenti.
Polemiche e manifestazioni

Macron si è presentato in tv ed ha immediatamente ribadito la sua posizione: “Questo testo proseguirà il suo cammino democratico per un’applicazione entro la fine dell’anno. Questo affinché le cose vadano a posto, e che 1,8 milioni di pensionati comincino a vedersi aumentare gli introiti di 600 euro all’anno e che si cominci a spostare in avanti di 3 mesi l’età legale per lasciare il lavoro”. Il segretario della Cgt Philippe Martinez ha detto che Macron ha realizzato “un’intervista lunare. Per lui tutto va bene, faccio tutto bene, non succede niente in piazza. E’ il disprezzo per milioni di persone che manifestano”. Anche per il segretario della Cfdt, in linea di principio meno lontano dal governo, Laurent Berger, Macron “dice menzogne”. Con riferimento al passo durante il quale il capo dell’Eliseo ha accusato il sindacato di non aver proposto “alcun compromesso” nonostante “175 ore di dibattito parlamentare sulla riforma”.