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Piero Fassino sta ottenendo una improvvisa fiammata di popolarità in questi giorni che seguono il voto alle elezioni politiche 2013. Nessun ritorno in campo, comunque, perché la rinnovata fama è dovuta a una sua affermazione di qualche anno fa, quando invitava Beppe Grillo a misurarsi con gli elettori fondando un proprio partito. Fassino era sicuro che sarebbe stato un flop e, beh, sappiamo tutti come è andata a finire. La profezia di Fassino è stata ripescata dal pozzo nero del web e trasformata in un tormentone, con tanto di pagina Facebook dedicata.
I politici sono famosi per le affermazioni sempre sul filo dell’incoerenza che, aggiunte alle proverbiale memoria corta che li accompagna (quale che sia lo schieramento), spesso producono effetti surreali. Un tempo potevano forse passarla franca ma, da quando c’è Internet a fornire un archivio senza fondo in sostituzione della labile memoria, ogni cantonata viene amplificata anche a distanza di anni. E’ proprio quanto accaduto all’esponente del Partito Democratico Piero Fassino, di solito misurato nelle sue esternazioni ma che, evidentemente, nel 2009 doveva avere il dente avvelenato contro Beppe Grillo in piena fase anti-politica.
Il Movimento 5 Stelle era ancora un sogno proibito tenuto nel cassetto dal comico, e l’attuale sindaco di Torino poteva con forza rivendicare il ruolo dei partiti tradizionali, soprattutto dopo l’audace auto-candidatura di Beppe Grillo alle primarie del PD. Dagli studi di Repubblica Tv è quindi partito il consiglio al comico genovese, di fondare un partito tutto suo se proprio voleva misurarsi con la politica: “Metta in piedi un’organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende”. Magari Grillo sarà stato spinto proprio da questa dichiarazione, fatto è che 3 anni dopo siamo qui a parlare del movimento del comico come della prima forza politica del Paese.
E Fassino? Da un lato è stato additato come esempio perfetto della scarsa lungimiranza politica della sinistra italiana, dall’altro è diventato suo malgrado un meme su Internet, con tanto di pagina Facebook dedicata alle sue più geniali (e ovviamente inventate) profezie storiche: Il Profeta Fassino. Una sorta di Nostradamus al contrario, destinato a sbagliare senza se e senza ma, da Tolkien a Dante Alighieri, da Quentin Tarantino a Mourinho. Al momento il diretto interessato non ha rilasciato dichiarazioni, ma siamo sicuri che un po’ si starà pentendo di quella improvvida e non richiesta profezia.