La Camera ha dato il via libera all’approvazione della proposta di legge sull’equo compenso. “Una legge attesa da anni” esulta il Premier
La Camera ha approvato la proposta di legge sull’equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti. Un testo fortemente voluto dal Governo e festeggiato a lungo dagli esponenti di Fratelli d’Italia, che al termine delle votazioni hanno dato vita ad un flash mob davanti a Montecitorio. I parlamentari hanno alzato al cielo bandiere tricolori e quelle del partito di Giorgia Meloni, oltre ad uno striscione con la scritta ‘Vittoria! Diritti e dignità per i professionisti’.

Il testo è stato approvato con 213 voti a favore, nessun contrario, e 59 astenuti: i deputati del Pd, ed impone alle imprese bancarie e assicurative (e loro controllate e mandatarie) ed alle aziende con più di 50 dipendenti, o con un fatturato di oltre 10 milioni, di versare al professionista a cui affidano incarichi un compenso equo, “proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro” e “conforme ai parametri ministeriali” per la determinazione delle remunerazioni.
Grande soddisfazione da parte degli esponenti del Governo. Il Premier Giorgia Meloni esulta: “Oggi la Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge sull’equo compenso. Una norma che ha l’intento di riconoscere e tutelare la qualità e la quantità del lavoro svolto dai liberi professionisti nei confronti dei cosiddetti contraenti forti. Una legge attesa da anni che ho voluto riproporre a inizio legislatura e di cui sono orgogliosamente prima firmataria insieme al collega Morrone. Ringrazio tutti i deputati e i senatori per questo importante traguardo raggiunto volto a restituire dignità e giustizia a tanti professionisti a cui per troppo tempo sono state imposte condizioni economicamente inique”, ha scritto il Presidente del Consiglio su Facebook.
Sulla stessa linea anche il Capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. “L’equo compenso è finalmente realtà. Con l’approvazione definitiva alla Camera della proposta di legge a prima firma Meloni, verranno infatti tutelati quei professionisti, inspiegabilmente criminalizzati dalle politiche del passato, che forniscono quotidianamente prestazioni d’opera intellettuale in favore di aziende e pubbliche amministrazioni. Grazie alle norme approvate oggi non ci saranno più professionisti sottopagati – ha specificato Foti – e verrà garantito loro un diritto chiaramente tutelato anche dalla nostra Costituzione. E’ un primo passo verso una riforma che riguarderà la formazione, l’orientamento e l’accesso alla professione. Grazie al coerente e determinato impegno di Fratelli d’Italia è stato onorato un altro impegno assunto in campagna elettorale, atteso da anni da quel mondo delle libere professioni e che riceve oggi adeguata risposta”.

Risposta positiva anche dalla Confcommercio, che in una nota specifica che “la normativa introdotta in tema di equo compenso per le prestazioni professionali costituisce sicuramente un primo passo la cui efficacia dovrà valutarsi in fase di attuazione” ed è “positivo che le professioni non organizzate vi siano comprese, ma la determinazione dei parametri del compenso equo deve essere preceduta da un’ampia interlocuzione e confronto con le relative rappresentanze”.