Donald Trump, nuove accuse: il processo in piena campagna elettorale

Si profila un nuovo caso giudiziario per Donald Trump che dovrà comparire a giudizio il 25 marzo del prossimo anno, in piena campagna elettorale per la Casa Bianca

Donald Trump dovrà affrontare un nuovo processo penale a New York il 25 marzo 2024. Lo ha confermato ieri un giudice della corte distrettuale di Manhattan. Il che significa che l’ex presidente statunitense sarà sotto processo proprio nel bel mezzo della sua campagna per la nomina repubblicana alla Casa Bianca del prossimo anno.

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Donald Trump sotto processo ma candidato alla Casa Bianca – Credit ANSA (QNM)

La conferma è arrivata da Juan Merchan, il giudice che lo chiamerà alla sbarra come imputato per ben 34 capi d’accusa. Lo stesso giudice che gli ha consigliato di lasciare fuori dai suoi comizi e dalle sue dichiarazioni pubbliche le sue vicende penali e soprattutto le prove a dimostrazione delle accuse che lo riguardano.

Donald Trump, 34 capi d’accusa

Il sistema giudiziario americano, come noto, prevede che sia la difesa che l’accusa debbano mettere a disposizione della controparte tutte le prove a dimostrazione o a confutazione delle accuse. In passato, soprattutto per le sue udienze dello scorso anno, Trump aveva portato davanti ai giornalisti rendendole pubbliche le prove a suo carico attaccando la procura su un piano personale.

Trump è accusato di aver falsificato i documenti della sua azienda per nascondere un pagamento in denaro a una pornostar con la quale avrebbe avuto una relazione clandestina. Un caso che ha destato molto clamore, soprattutto nel corso della udienza ufficiale che ha visto l’ex presidente testimoniare davanti al grand giurì prima del rinvio a giudizio.

Le caso e i capi d’accusa

Il giudice Juan Merchan ha ufficializzato che la prima udienza del processo è in programma il 25 marzo prossimo. Una data significativa. Perché i candidati alla Casa Bianca, e Trump è confermato come il primo candidato ufficiale dei repubblicani, saranno nel pieno della sfida per decretare i due diretti concorrenti allo Studio Ovale.

Le elezioni presidenziali alla Casa Bianca, con Joe Biden presidente democratico che quasi certamente dovrebbe confermare la sua candidatura per un secondo mandato, si terrano martedì 5 novembre 2024.

La reazione di Donald Trump

La sfuriata di Trump non si è fatta attendere. L’ex presidente, che si è dichiarato non colpevole per ognuno dei 34 capi d’accusa. Quindi ha postato un commento ufficiale sulla sua piattaforma Truth Social dopo l’udienza affermando che i suoi diritti alla libertà di parola sono stati violati.  “Ci hanno imposto una data di prova del 25 marzo, proprio nel mezzo della stagione delle primarie. Questa si chiama INTERFERENZA ELETTORALE” è scritto nel post di Trump.

I pubblici ministeri di New York affermano che Trump ha cercato di nascondere i rimborsi al suo allora avvocato Michael Cohen per un pagamento di 130mila a Stormy Daniels (il cui vero nome è Stephanie Clifford). Cohen ha confermato di avere pagato l’attrice hard in cambio del suo silenzio prima delle elezioni del 2016, quando Trump si presentò per il suo secondo mandato.

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L’udienza in videoconferenza di Donald Trump – Credit ANSA (QNM)

Il faccia a faccia tra Trump e i giudici

Trump è comparso davanti al giudice Merchan solo in videoconferenza dalla sua residenza di Mar A Lago. Durante l’udienza Trump ha preso la parola solo per dire alla corte che aveva una copia dell’ordine dell’8 maggio che gli impediva di divulgare determinate prove a terzi, compresi i notiziari e sui social media.

Di qui la sua accusa di violazione della propria libertà di parola, concessa dal primo emendamento e in piena campagna elettorale.

Il giudice Merchan ha replicato: “Lei è certamente libero di negare le accuse, ed è certamente libero di difendersi dalle accuse ma deve attenersi alle regole di non divulgazione delle prove”.

Trump è stato anche informato che se dovesse violare le restrizioni, potrebbe essere accusato di oltraggio alla corte.