Disastri in mare, le tragedie degli ultimi 100 anni: foto

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Non c’è dubbio che l’argomento più commentato degli ultimi giorni sia il naufragio della nave da crociera Costa Concordia, che ha provocato la morte di 11 persone (ma i dispersi sono ancora 28). Le immagini della nave arenata sugli scogli dell’Isola del Giglio stanno facendo il giro del mondo, riportando alla mente simili eventi tragici del passato.

Per quanto viaggiare via mare non sia più pericoloso delle traversate via aereo e statisticamente più sicuro di treni e auto, è innegabile che quando un incidente coinvolge le navi l’impressione sull’opinione pubblica è più forte, non fosse altro che per la paura atavica che molti provano nei confronti del mare. In passato sono stati molti gli incidenti entrati negli annali.

Senza voler andare troppo indietro nel tempo, ci concentreremo sull’ultimo secolo, periodo in cui viaggiare via mare è diventata la norma, mentre prima le navi erano appannaggio di commercio e guerre. Non si può partire che dalla tragedia del Titanic, vero emblema di quel che può capitare in mare aperto.

La tragedia del Titanic ha goduto di enorme fama non solo per il film omonimo, ma anche perché rappresentava in qualche modo la sconfitta della tecnica contro la natura, in un periodo in cui il progresso sembrava inarrestabile. Il transatlantico britannico affondò nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, durante il viaggio inaugurale, a causa della collisione con un iceberg. In quel viaggio maledetto morirono 1.523 persone.

Nel biennio 1914-1915, a breve distanza dal Titanic, l’opinione pubblica fu scossa da altri due incidenti. Il primo della Empress of Ireland, piroscafo inglese che percorreva la tratta tra Canada e Regno Unito, affondato la notte del 29 maggio 1914 a causa di uno scontro con una nave da carico norvegese, causando la morte di 1.012 persone. Il secondo della Rms Lusitania (ancora una volta britannica) affondata da un sommergibile tedesco U-20, evento che costò la vita a 1.198 persone e secondo molti provocò l’entrata in guerra degli Stati Uniti.

Il disastro più tremendo per numero di vittime è quello che ha coinvolto la Wilhelm Gustloff, nave passeggeri affondata nel 1945 da un sommergibile sovietico nel Mar Baltico. Vittima collaterale della Seconda Guerra Mondiale, la nave portò con sé sul fondo 9mila persone, record ancora imbattuto (per fortuna).

Per fortuna meno tragico è stato invece il bilancio del naufragio nel 1953 del traghetto olandese MV Princess Victoria, causato dalle bufere di vento e dall’alta marea. 133 i morti, che salgono però a 1.800 se si considera che le tempeste si abbatterono anche sulle coste del nord, flagellando per giorni Olanda, Belgio e Inghilterra. Due anni dopo fu la volta della Novorossiysk, corazzata italiana ceduta all’Unione Sovietica affondata a causa di una deflagrazione sotto lo scafo, che costò la vita a oltre 600 marinai.

Anche l’Italia, prima della Costa Concordia, può vantare un incidente che ha sconvolto la popolazione e viene ancora oggi ricordata come una delle tragedie più grosse del nostro Paese. Parliamo dell’Andrea Doria, nave passeggeri italiana costruita dai cantieri Ansaldo nel 1951. La nave affondò il 25 luglio 1956 a causa di uno scontro con una nave svedese. Rispetto agli incidenti citati prima per fortuna il numero dei morti fu decisamente minore (46 passeggeri) ma l’incidente ebbe comunque molta risonanza mediatica, tanto che un giornalista che riuscì a fare delle foto del relitto in fondo al mare fu insignito del Pulitzer nel 1957.

Ancora in Italia, agli inizi degli anni ’90, fece grande scalpore l’incidente che portò alla distruzione della nave mercantile Moby Prince davanti al porto di Livorno, dopo una collisione con la petroliera Agip Abruzzo che causò peraltro gravissimi danni ambientali, oltre alla morte delle 140 persone a bordo, con esclusione del giovane mozzo di bordo.

Ultimo incidente in ordine di tempo è quello che ha coinvolto la nave da crociera MV Princess of Stars nelle Filippine, affondata il 21 giugno 2008 a causa delle onde altissime provocate da un tifone che aveva colto alla sprovvista equipaggio e passeggeri. Il bilancio anche qui è stato molto pesante, con oltre 800 persone morte sulla nave o mentre cercava la fuga.