Una ragazza vent’enne è stata obbligata a sposarsi con una cerimonia online. Una volta a casa con la nuova famiglia, sono scattate le violenze
Una vicenda assurda, che sembra uscire dalla penna di un abile sceneggiatore. Una storia in cui si mischiano violenze fisiche e psicologiche, costrizioni e clamorose prese di posizione. Una storia che ci riporta indietro nel tempo, ma che almeno si è chiusa in modo positivo per la vittima. Con l’arresto dei colpevoli e con la liberazione di una donna costretta prima a delle nozze che non avrebbe voluto celebrare, poi al sequestro di persona.

Tutto è accaduto a Sondrio. Una ragazza originaria del Pakistan, ma che si era trasferita in Italia, ha vissuto una vicenda incredibile: si è ritrovata sposata con la forza e poi segregata a casa: minacciata dal marito e dalla suocera. La ragazza, ventenne, è stata costretta a sposarsi in modo subdolo, attraverso una cerimonia celebrata sui social network. Una volta pronunciato il fatidico si, ha subito le angherie della sua nuova famiglia. Il marito (di 24 anni) e la suocera di 52 l’hanno malmenata, chiusa a casa e costretta a sottostare ai loro ordini. Tutto fino all’arrivo dei Carabinieri, che hanno liberato la donna e arrestato la coppia.
La donna è stata arrestata e condotta nel carcere di Bassone di Como, mentre l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Sondrio. Le accuse sono per entrambi specifiche: sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. La coppia da alcuni anni risiedeva nel capoluogo della Valtellina, dove l’uomo (che tra l’altro era cugino della ragazza) faceva il magazziniere. La giovane, che viveva in Pakistan, è stata obbligata dai genitori a sposare l’uomo all’età di vent’anni, senza averlo mai visto di persona. LA cerimonia è stata realizzata attraverso un collegamento video sui social network. Dopo un lungo periodo di separazione forzata, nel mese di ottobre dello scorso anno la donna si è trasferita a Sondrio, dove finalmente ha potuto conoscere il marito ed iniziare con lui una nuova vita.

Ma la convivenza è stata più complicata del previsto. Con l’uomo infatti viveva anche la sua famiglia: madre, padre e due fratelli. Il rapporto con la suocera è stato fin da subito conflittuale. La donna ha costretto la ragazza ad una vita di privazioni senza darle la possibilità di uscire di casa, né di poter avere alcun contatto con persone estranee al ristretto gruppo parentale. Inoltre le è stato proibito di imparare l’italiano ed è stata costretta a svolgere solo le faccende domestiche, con pochissimi spazi di autonomia dove riusciva di nascosto a telefonare ai propri genitori in Pakistan. Finalmente è riuscita a spiegare ai parenti in Asia la situazione e questi ultimi hanno chiesto ad un loro familiare residente fuori provincia di chiamare i carabinieri. Da lì è scattata la denuncia, l’arrivo dei Carabinieri e l’arresto della suocera e del marito.