Gianfranco Butinar in esclusiva a Qnm.it: “Ecco perchè la sua imitazione piaceva. Ho pensato ad un duetto speciale”
“Negli ultimi anni la voce e il modo di parlare di Maurizio Costanzo erano cambiati. Ma lui è stato bravissimo a renderli una parte unica del suo stile”. Gianfranco Butinar è l’imitatore più conosciuto di Maurizio Costanzo. Nei suoi show ha riproposto il noto conduttore televisivo (scomparso oggi a Roma all’età di 84 anni), giocando sulla flessione del suo timbro di voce. I suoi show hanno divertito tutti (“anche Maurizio, che mi ha invitato tante volte in tv”) e continueranno a vedere la presenza di Costanzo. “Non ho intenzione di bloccare la sua imitazione”, conferma Butinar ai microfoni di Qnm.it, “per me ricordare una persona è anche ricordarne le gesta, la voce, anche quando non c’è più. Anzi, ho in mente un bel dialogo tra lui e Califano nei prossimi spettacoli”.

Da dove nasce l’idea di continuare a proporre l’imitazione di Maurizio Costanzo?
“Se ho proseguito nel fare Califano, che considero una persona di famiglia, un fratello, non vedo perchè non posso continuare a proporre Costanzo. Nei suoi confronti ho una grande stima: ha inventato il talk show così come lo conosciamo oggi. E’ stato un lungimirante, un grande della tv. Uno che era in grado di fare trasmissioni brillanti e di fare domande non da zero a zero nei suoi show”.
Costanzo e Califano sono le sue imitazioni più riuscite?
“Nel mio sito internet c’era una sezione dedicata a tutte le parodie dei personaggi più noti. Ce n’erano oltre una ventina, tra Califano, Costanzo, Pizzul, Capello e tutti i cronisti di Tutto il Calcio Minuto per Minuto. Bene, l’imitazione di Maurizio Costanzo era tra le più votate in assoluto dalla gente. E’ stata paragonata all’ultima imitazione di Alberto Sordi fatta da Max Tortora. Una cosa che mi ha fatto molto piacere”.
Perchè piaceva così tanto al pubblico?
“Piaceva di più perchè lo rappresentava nella sua parte crepuscolare. Quando era diventata un’altra voce, un altro modo di presentare. Purtroppo la vita è anche questa. Si ride sempre del decadimento. Se vedi una persona cadere su un autobus ti viene spontaneo ridere. Così è la vita: si ride anche sui problemi e sugli abbassamenti di vita e di voce delle persone. Purtroppo negli ultimi anni non era più il Costanzo che abbiamo imparato a conoscere e ad amare. Ma aveva comunque saputo riderci su e trasformare la situazione in un suo punto di forza”.
L’aveva mai chiamata per parlare della sua imitazione?
“Sono stato più di dieci volte ospite nel suo programma. Ed ho un ricordo meraviglioso di una puntata in cui accompagnai Califano che era ospite in studio. Stiamo parlando del 1993. La sua canzone preferita era L’ultimo amico va via. C’è un ricordo che non dimenticherò mai”.

Quale?
“Costanzo la adorava, ma non la chiamava mai per nome. Andava da Califano e gli diceva: “Me la fai poi, quella di quello che si va a sposà?” (Butinar ricorda l’episodio raccontandolo con la voce di Costanzo ndr.). Un grande. Davvero”.
Negli ultimi anni le ha detto nulla sul modo in cui lo interpretava?
“No, ma l’è venuto a sapere. Perchè improvvisamente non mi ha chiamato più. A parte gli scherzi: ha avuto la capacità di trasformare anche il suo programma, rendendolo unico. L’ultima volta che sono stato ospite da lui aveva Berlusconi in studio. Era il 2005. In quel salotto ha trasformato l’Italia”