L’anarchico è tornato nuovamente in ospedale. Ecco quali sono le sue condizioni. Intanto gli inquirenti indagano sugli scontri di Torino
Da una parte la condanna delle violenze registrate a Torino per mano degli anarchici durante le manifestazioni di sabato; dall’altra le notizie sullo stato di salute di Alfredo Cospito, che continua incessantemente il suo sciopero della fame (iniziato il 20 ottobre scorso), protestando contro il regime 41-bis che gli è stato imposto.

Cospito, che ha fatto sapere di non aver paura delle conseguenze del suo gesto e di voler andare fino in fondo, è tornato nuovamente in ospedale, nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. L’indicazione è arrivata dai medici del centro clinico del Carcere di Opera, dove è detenuto. Un trasferimento che si è reso necessario in quanto Cospito, dopo il rigetto della Cassazione alla richiesta di revoca del 41-bis, ha sospeso l’assunzione di integratori.
Per Cospito si tratta del secondo ricovero nella struttura ospedaliera anche se, secondo quanto emerge, sarebbe stato collocato in una stanza diversa rispetto a quella che occupava in precedenza, seppur nello stesso reparto di medicina penitenziaria dell’Ospedale San Paolo. Secondo fonti mediche i suoi valori, emersi nell’ultimo monitoraggio, sarebbero quasi nella norma, troppo alti rispetto al digiuno che sta portando avanti da mesi, inasprito, poi, negli ultimi giorni. Dunque, col ricovero si vuole capire se questi valori ‘alti’ siano o meno conseguenza di qualche problematica di salute. E’ stato collocato, quindi, in una stanza più vicina al reparto di terapia sub-intensiva. Le sue condizioni, secondo quanto è stato spiegato dal suo legale si stanno “ulteriormente deteriorando”.
L’avvocato Flavio Rossi Albertini (che aveva avuto un colloquio con il personale medico che assiste il detenuto) ha riferito di un Cospito “stanco, tirato e molto affaticato”. Assume solo acqua, zucchero, un cucchiaino di sale, ma ha smesso di assumere integratori e vitamine. E’ arrivato a pesare 70 kg (uno in meno rispetto all’ultimo rilevamento), una soglia giudicata al limite per un uomo della sua altezza e del suo fisico. L’anarchico era stato ritrasferito dal San Paolo ad Opera il 27 febbraio, dopo un ricovero di oltre due settimane. Nel carcere milanese, invece, era arrivato a fine gennaio dal penitenziario di Sassari.
La Digos indaga

La Digos e le forze di Polizia stanno intanto portando avanti le indagini per trovare tutti i responsabili delle violenze di sabato, realizzate durante la manifestazione a Torino da parte degli Anarchici in solidarietà ad Alfredo Cospito. Per gli investigatori l’azione era premeditata e tra gli obiettivi degli anarchici non c’era solo il centro cittadino, ma anche la stazione ferroviaria di Porta Nuova dove volevano bloccare i treni.