Cecchini (Italia Celere): “La Legge sulla tortura e il pregiudizio verso la Polizia”

Il portavoce del sindacato di Polizia: “Se un poliziotto sbaglia deve pagare. Ma qui si sta mettendo a rischio la sicurezza”

Il reato di tortura continua a far discutere – Qnm.it

Andrea Cecchini, responsabile di Italia Celere, qual’è la sua posizione sulla vicenda relativa all’abrogazione del reato di tortura?
“Una senatrice, Ilaria Cucchi, ha dichiarato che chi vuol togliere il reato di tortura, commette una violazione dei diritti umani. Io vorrei ricordare che la violazione dei diritti umani si verifica quando questi vengono realmente violati, non quando si vuole evitare un grave pregiudizio nei confronti dei poliziotti.

Cioè?
La Legge non cambia nulla nell’ordinamento, non è una norma che introduce una certezza della pena, ma solo un inasprimento in sede di pregiudizio. Partiamo da un dato certo: il pubblico ufficiale che eccede nelle sue funzioni e commette un reato, deve pagare. E la pena deve essere anche durissima, ma congrua. Ilaria Cucchi ha fatto riferimento ai 23 colleghi che sono stati indagati per torture nel carcere di Biella. Nelle notizie che riguardano quella vicenda si fa riferimento all’utilizzo di nastro adesivo da pacchi per fermare queste persone. Pensare di fermare i poliziotti, solo per aver fermato delle persone violente con la sospensione, è un pregiudizio gravissimo. E la cosa più incredibile è l’introduzione della tortura psicologica”.

Perchè incredibile?
“Perchè in questo modo il pregiudizio nei confronti dell’operato delle forze dell’ordine diventerebbe clamoroso. Chi è che non prenderebbe per oro colato le parole di un criminale che, pur avendo commesso un reato efferato, sarebbe pronto ad accusare un investigatore per assicurarsi libertà e impunità?”.

Pensa che possa diventare un assist verso i criminali?
“I diritti umani non sono minimamente sfiorati da un eventuale abrogazione della legge sulla tortura. Nessuno vuole dare in mano ai poliziotti strumenti di tortura. Noi poliziotti siamo dell’idea che chi sbaglia paga. Però mi piacerebbe sentire la stessa verve e la stesso ardore quando un poliziotto finisce in ospedale o ucciso da malviventi, mafiosi o terroristi. Mi piacerebbe sentire le stesse parole quando un libero cittadino viene torturato nella propria abitazione dai malviventi. Quella è tortura. Noi non siamo contro il reato di tortura. Noi siamo per l’inasprimento dell’aggravante delle violenze e dell’abuso da parte dei poliziotti. Ma il reato di tortura è un pregiudizio che crea un grave problema, anche psicologico all’operatore stesso”.

Tortura
Scoppia la polemica sul reato di tortura – Qnm.it

In conclusione?
“In conclusione invito tutti a fare questa riflessione: se un manifestante, un rapinatore, un ladro,  manda un poliziotto all’ospedale, risponde di resistenza a pubblico ufficiale. Il poliziotto che si difende e reagisce per fermare un reato ed usa la forza pubblica, ovvero tutto ciò che è previsto dalla legge, quindi anche le manette, rischia di rispondere di tortura. Dove sta l’equità sociale? E poi, mi permetta, c’è una cosa che proprio non capisco”.

Quale?
“Sento parlare di fascismo, stavolta addirittura di nazismo. Ma perchè questi termini non sono stati utilizzati quando vennero uccisi Falcone, Borsellino e la sua scorta? O quando vennero uccisi i poliziotti che scortavano Aldo Moro? Li non solo non vennero usati termini simili, anzi, per quei criminali che sono in galera, qualcuno spera che venga eliminato il 41-bis. Ma di cosa stiamo parlando?”.