Buso: “Non riesco a immaginare cosa sia oggi il Diego Maradona”

L’attaccante è un doppio ex della sfida tra Napoli e Lazio: “Due grandi squadre: il Napoli di oggi è pazzesco, ma la Lazio di Sarri può metterlo in difficoltà “

Con la maglia del Napoli ha giocato tre stagioni, trascinando gli azzurri in Coppa Uefa. Renato Buso ha vestito la maglia dei partenopei dal 1993 al 1996. Poi, il passaggio alla Lazio. A Roma ha vissuto un anno incredibile, con un problema fisico che lo ha condizionato. “Una varicella fulminante, che mi ha fatto stare fermo sei mesi e che è stata durissima da superare. Ma quando sono tornato ho dato il mio contributo e segnai il gol decisivo nel 3-2 contro l’Atalanta (stagione 96-97 ndr.) che contribuì a portare la Lazio in Europa”. Oggi l’ex attaccante è uno spettatore attento del campionato ed è rimasto colpito dal cammino della squadra di Spalletti.

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Renato Buso, doppio ex di Lazio e Napoli, sul big match – Qnm.it –

“Per il Napoli ormai abbiamo finito gli aggettivi”, dichiara in esclusiva a Qnm.it. Sta facendo qualcosa di eccezionale. E’ guidata da un ottimo tecnico e i risultati che sta ottenendo sono tutti stra meritati. Gioca un calcio totale e sa imporsi anche in Europa. Sa esprimere un gioco inedito, forte, in cui abbina tecnica, velocità e grande fisicità. Io ho giocato tre anni a Napoli e lo stadio, che allora si chiamava San Paolo era sempre pieno e ti caricava. Non oso immaginare quello che può essere l’ambiente oggi”.

Ad affrontare gli azzurri ci sarà la Lazio.
“Sono davvero molto curioso di vedere questa sfida. Se c’è una squadra che può mettere in difficoltà il Napoli è proprio la Lazio di Sarri. I biancocelesti, tra alti e bassi, sono un’ottima squadra. Hanno un palleggio e un gioco che può mettere in difficoltà gli uomini di Spalletti. Sono curioso di vedere, da un punto di vista tattico, che partita sarà. Nonostante il Napoli sia più forte, mi aspetto una gara equilibrata, bella e spettacolare”.

Buso, da attaccante esterno, si sarebbe trovato meglio negli schemi di Spalletti o in quelli di Sarri?
“Bella domanda. Sono due allenatori che prediligono il gioco offensivo, quindi per un attaccante sono il massimo che si possa chiedere. Nel 4-3-3 originario di Sarri mi sarebbe piaciuto giocare. Ma nello schema attuale di Spalletti, che gioca un calcio molto offensivo, credo che le mie caratteristiche si sposerebbero alla perfezione. Sono due allenatori che stimo molto. Io vivo a Firenze e loro due, tecnici toscani, sono sempre stati un punto di riferimento per me.

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Renato Buso con le maglie di Napoli e Lazio – Qnm.it –

Rimanendo sugli attaccanti che amano giocare sulle fasce: Kvaratskhelia, Lozano e Politano, contro Felipe Anderson, Zaccagni e Pedro.
“Hai fatto bene a metterli tutti, anche quelli che inizialmente partono dalla panchina. Perchè sono tutti giocatori di grande qualità. Il Napoli ha messo in luce delle qualità incredibili. Su tutte Kvaratskhelia, che ha mostrato freschezza, vivacità e forza. Nella Lazio credo che questo sia il primo, vero anno, in cui la mano di Sarri si vede tantissimo. E’ una squadra che sugli esterni fa sempre tanta paura”.

Il Napoli è pronto per la Champions?
“Assolutamente. Fa paura anche in Europa. Ha vinto il girone, ha battuto con facilità l’Eintracht. Regala freschezza, fisicità e gamba e in Europa può dire la sua”.

La Lazio può arrivare in Champions League?
Certo. Se la giocherà con Atalanta, Milan e Inter. Può competere, lottare e ha tutto per raggiungere la qualificazione in Champions. Ha un organico forte, assolutamente alla pari con gli altri. Ha perso il big match con l’Atalanta. Quel giorno è mancato il gol di Buso (ride ndr.). A parte gli scherzi, i bergamaschi, come le altre, sono stati protagonisti di alti e bassi. Nessuno ha qualcosa in più rispetto agli altri. Per questo la lotta sarà equilibrata e bella fino alla fine”.