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Chi sono i Black Bloc? Cosa vogliono gli incappucciati vestiti di nero che manifestano il loro dissenso portando la guerriglia urbana per le strade delle capitali mondiali, specialmente in occasione di eventi di portata internazionale? Dove nascono e perché manifestano distruggendo vetrine e autovetture? Vediamo le origini di questo movimento, gli obiettivi politici, la tattica usata durante le manifestazioni, e cosa hanno fatto negli ultimi anni in Italia e nel mondo.
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Origini: Schwarzer Block
I black block si manifestano al mondo in principio in Germania, dove i media si riferiscono a loro per la prima volta come Schwarzer Block, Blocco nero appunto, identificando gruppi autonomi all’interno dei movimenti sociali nati alla fine del 1970, e che erano presenti in un rapporto della polizia di allora. Le prime dimostrazioni sono state organizzate all’interno del movimento anti-nucleare e per la pace, e con interventi rivolti a impedire lo svolgimento di raduni nazisti.
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Abbigliamento ed equipaggiamento
In queste occasioni, per contrastare lo svolgimento di raduni nazisti, i manifestanti, che usavano vestirsi di nero, hanno cominciato a coprirsi con caschi e portare bastoni, per avere una protezione in caso di scontri. Il primo maggio 1980 a Francoforte si riunisce per la prima volta una galassia di soggetti che poi negli anni successivi, negli anni ’90 e fino ai nostri giorni, ha contribuito a determinare, con le sue azioni di guerriglia, i criteri della gestione della piazza da parte delle forze dell’ordine, in occasione delle manifestazioni. Ma i Black Bloc possono essere definiti solo vandali?
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Gli obiettivi politici
I Black Bloc non sono solo teppisti. Non lo sono nel senso puro del termine perché nei loro intenti perseguono un obiettivo politico. Agiscono in maniera violenta contro simboli del potere capitalistico, radicalizzando lo scontro con il sistema in scontro di piazza, ingaggiando spesso aspre battaglie con la polizia per attirare l’attenzione sulle tematiche da loro condivise. Assaltano e distruggono le vetrine di ”bersagli strategici” come banche e sedi di multinazionali, e ”simboli del capitalismo” come le automobili di lusso.
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La tattica
La tattica dei Black block segue alcune azioni tipiche che mirano a stupire, anche negativamente, chi assiste alla loro manifestazione. Per questo usano marciare in gruppi vestiti totalmente di nero, cercano di forzare blocchi di polizia in maniera violenta, costruendo anche barricate, dando fuoco alle auto, realizzando cioè una vera e propria guerriglia urbana. Dalla fine degli anni 2000, molti manifestanti autonomi usano la tecnica out-of-control dal momento che è più facile sfuggire dalla polizia se non si marcia in squadra. Spesso spezzoni di Black bloc si ”infiltrano” in corteo con altri movimenti, allo scopo di crearsi un salvacondotto e dileguarsi dopo le azioni.
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Le proteste più accese: Seattle 1999
La protesta sperimentata a Seattle durante la conferenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) del 30 novembre / 4 dicembre 1999, programmata per essere il punto di lancio di un nuovo ciclo millenario di scambi commerciali, è stata una vetrina importante per i Black Bloc. Il World Trade Organization (WTO) si era riunito ma i negoziati furono rapidamente oscurati dalle massicce proteste organizzate al di fuori degli hotel e del Washington State Convention and Trade Center, dove erano presenti i delegati di molti paesi stranieri. Le proteste diedero inizio a quella che divenne la seconda fase del movimento anti-globalizzazione negli Stati Uniti.
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Le proteste più accese: Praga 2000
I dimostranti del Blocco Nero scesero in piazza anche a Praga (26-28 settembre 2000) quando la città fu messa sotto assedio durante la riunione del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. In quei giorni i signori del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale rimasero asserragliati all’interno del Palazzo dei Congressi di Praga difesi da 11.000 poliziotti e da un numero imprecisato di soldati armati di proiettili al pepe, idranti, mezzi blindati e lacrimogeni per impedire l’avanzata dei tre cortei che circondarono il palazzo per portare la voce dell’Europa degli esclusi contro quella dei potenti e dei capitalisti.
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Le proteste più accese: Quebec 2001
Quindi li ritroviamo in Quebec nel 2001, contro il vertice delle Americhe di aprile, quando un centinaio di manifestanti coperti dai passamontagna ha provato a infrangere i cordoni della polizia e vennero usate delle catapulte con cui vennero distrutte alcune reti metalliche poste a protezione del vertice e definite dai manifestanti ”il muro della vergogna”.
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Le proteste più accese: Goteborg 2001
Infine, sempre a livello internazionale, il Black Bloc si ricorda per la rivolta a Goteborg (14-15 giugno 2001) contro il Consiglio europeo. In quest’ultimo episodio la polizia sparò anche contro i manifestanti ferendo tre giovani, tra cui uno in modo grave.
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Le proteste più accese: Genova 2001
In Italia li abbiamo visti al G8 di Genova del luglio 2001, contestualmente allo svolgimento della riunione dei Grandi del mondo. In piazza si erano dati appuntamento i movimenti no-global e le associazioni pacifiste con decine di sigle provenienti da tutta Italia e dall’estero. Durante la manifestazione sono stati tra i protagonisti delle violenze, confondendosi con la folla di manifestanti pacifici, con i quali si sono anche scontrati.
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La tragedia del G8 di Genova
Polizia e carabinieri sono stati accusati di non aver bloccati le frange più estreme né prima, né durante i cortei. Anzi, le cariche della polizia a spezzoni di manifestanti inermi e pacifici che non avevano niente a che fare con il Black Bloc, generò caos e lo scoppiare di gravi tumulti di piazza. In una drammatica escalation di violenza e follia, da una camionetta delle forze dell’ordine partì uno sparo che uccise il giovane Carlo Giuliani, che fino ad allora aveva manifestato in maniera pacifica e a volto scoperto.
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Le proteste più accese: Roma 2011
Più recentemente nel 2011, era il 15 ottobre quando a Roma il corteo nazionale degli Indignati italiani scende in piazza per dire basta alla crisi economica, alla disoccupazione, al precariato. Un centinaio di Black bloc hanno portato la guerriglia nella capitale. I Black Bloc ad ogni modo sono ovunque, sparsi in tutto il mondo. In Europa i più violenti e numerosi sono considerati i tedeschi, gli olandesi, i danesi, gli statunitensi e i turchi.
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Le proteste più accese: Egitto 2013
In Egitto nel 2013 i Black Bloc scendono in piazza e si proclamano i seguaci della liberazione del popolo ”contro gli abusi dei partiti islamisti”. Per il paese questa sembra essere una novità: in due anni di primavera araba, nessun gruppo di stampo anarco-insurrezionalista aveva mai partecipato alle manifestazioni di piazza.
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Le proteste più accese: Milano 2015
Nel 2015 i Black Bloc tornano sulle prime pagine delle cronache italiane per aver disturbato l’apertura di Expo 2015 a Milano, nel giorno dell’inaugurazione, il primo maggio, quando il movimento No Expo aveva indetto il MayDay, manifestazione di protesta contro Expo, gli sprechi alimentari ed energetici.
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