Nei giorni in cui gli italiani a gran fatica cercano di staccare dalle vacanze, il mondo politico è scosso dall’ennesima polemica che vede protagonista Beppe Grillo. Questa volta il bersaglio è molto vicino, ovvero il PD e i suoi dirigenti, definiti zombie da eliminare. Poteva Roberto Benigni non dire la sua sull’argomento? Certo che no, e quindi ha approfittato del palco della Festa nazionale democratica a Reggio Emilia per mettere in scena uno show sulla politica.
Prima di leggere, come suo solito, alcuni passi della Divina Commedia, il comico toscano è andato a ruota libera, spinto anche dalla presenza in prima fila proprio di Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico. “Bersani devi reagire. Batti un colpo, alzati e cammina!”, queste le prime parole dello spettacolo, subito dopo la lettura di un finto fax di saluto inviato direttamente da Grillo. Zombie o non zombie, comunque, “non si dice morto, al limite diversamente vivo”.
Si parla anche di alleanze e prossime elezioni, con un accorato appello: “Noi vi votiamo, potete allearvi con chi volete, con Casini o, addirittura, con Renzi. Casini ha paura che se fanno la legge sui matrimoni gay deve sposarsi per forza con Giovanardi! A Bersani farei una statua. Ci deve fare vincere. Non ci può fermare nessuno, siete costretti a vincere. Anche se ce la mettete tutta per non farvi votare”.
Infine, come da copione, ecco arrivare un cenno al suo eterno avversario, Silvio Berlusconi: “Dopo tutto quello che ha fatto, vuole fare il presidente della Repubblica. Ci crede davvero! Ci sarebbero tutte le sue foto in tutti i locali pubblici. Ma sarebbe l’unico modo per vederlo in una caserma dei Carabinieri. Si è ripresentato, sembra uno di quei film horror, tipo lo Squalo 6. Quando si è ripresentato, Alfano si è messo a piangere. Dante, per sfuggire ai processi è stato vent’anni in esilio. Berlusconi è stato vent’anni a Palazzo Chigi. Dante per un poema su una donna l’ha pagata cara. Anche Berlusconi le donne le paga care”.