Barzelletta su Hitler: Gotti Tedeschi gela Tremonti [VIDEO]

Gotti Tedeschi barzelletta Hitler

L’ultima cosa che vorresti sentire alla presentazione di un tuo libro è una barzelletta che gela il pubblico e provoca un silenzio imbarazzato. L’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti è stato sventurato protagonista di una situazione del genere quando, durante la presentazione del suo saggio Uscita di Sicurezza, è intervenuto Enrico Gotti Tedeschi per raccontare una barzelletta su Hitler e Keynes. Fatto ancora più eclatante perché Gotti Tedeschi è il presidente dello Ior, ovvero la banca del Vaticano.

Il rapporto tra Chiesa e regime nazista è sempre stato oggetto di studi e controversie, perché non c’è mai stata un’aperta condanna di Hitler e delle sue azioni fino a quando le armate tedesche non hanno minacciato anche Roma. Opportunismo che ha causato non poche critiche, e certo ora la barzelletta di Gotti Tedeschi non farà che rinfocolare le polemiche. Il luogo del delitto è stata la Pontificia università lateranense, dove Giulio Tremonti presentava il suo saggio di economia.

Poco prima monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore della Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, citando un brano del saggio aveva fatto un richiamo preoccupato ai rischi di “guerre o di deriva antidemocratica” insiti nella situazione attuale. A questo punto Gotti Tedeschi ha pensato bene di lanciarsi nell’arte della barzelletta, forse memore delle sortite dell’ex compare di Tremonti Silvio Berlusconi. Ha preso spunto dal collegamento tra crisi economica e guerre riportando la memoria alla Seconda Guerra Mondiale.

Maynard Keynes e Adolf Hitler sono morti a distanza di un anno l’uno dall’altro. Nella barzelletta entrambi salgono al cielo (e già qui Tremonti inizia a sudare freddo, perché Hitler in Paradiso sembra quasi una bestemmia) e davanti al Creatore elencano i loro meriti. L’economista vanta come titolo di merito l’aver salvato il sistema capitalistico, mentre il Fuhrer si vanta di aver salvato l’occupazione: “Io ho salvato l’occupazione, perché sei milioni li ho mandati al fronte e sei milioni li ho messi a fabbricar cannoni”. Il riferimento è agli oltre 12 milioni di disoccupati nella Germania pre-guerra, ma la battuta è comunque agghiacciante. In rete peraltro qualcuno fa notare come il presidente dello Ior abbia dimenticato i 6 milioni di morti nei campi di sterminio.